Emilio Segre, Camillo Artom, Maurizio Ascoli, Mario Fubini e Alberto Dina: questi i cinque professori ebrei che nel 1938 furono licenziati dall’Università di Palermo con l’accusa di non far parte della razza pura. Nella giornata di ieri, dalle 16.30 presso lo Steri, l’Ateneo palermitano, in collaborazione con l’Istituto superiore di studi ebraici, ha organizzato, attraverso un seminario cui hanno partecipano storici di tutta Italia, una giornata in ricordo di questi cinque docenti.
Emilio Segre, ordinario di Fisica sperimentale, è colui che più tardi, negli Stati Uniti, avrebbe collaborato con Enrico Fermi nella messa a punto del primo reattore nucleare, ottenendo per questo il Premio Nobel. Maurizio Ascoli era un clinico, famoso per avere scoperto una cura per la tubercolosi basata sulle iniezioni endovenose di adrenalina. A seguire l’italianista Mario Fubini, l’ordinario di Ingegneria elettronica Alberto Dina ed il fisiologo Camillo Artom.
Alla commemorazione hanno partecipato, tra i tanti, anche Salvatore Mazzamuto, Antonino Blando, Remo Ceserani e Cinzia Cerroni. La testimonianza di Bruno Segrè e una riflessione sulla memoria del rabbino Pierpaolo Punturello, responsabile di Shavei Israel in Italia, hanno fatto da cornice di chiusura per questo importante evento commemorativo.