Tutto confermato: venerdì 29 gennaio, il concerto dei 99 Posse a Cremona ci sarà.
Questura e prefettura hanno annunciato il via libera allo svolgimento del concerto, perché “prendendo luogo in uno spazio privato, non ci sono motivi per impedirlo”.
L’ok arriva nonostante il parere contrario del primo cittadino del comune lombardo, Gianluca Galimberti, che nei giorni scorsi aveva dichiarato: “Segnaleremo la nostra totale contrarietà rispetto al concerto dei 99 Posse al Comitato della Sicurezza”
La richiesta del Centro Sociale Dordoni, che aveva invitato la band napoletana ad esibirsi, sarà dunque accolta.
Lo spettacolo sarà un atto solidale nei confronti di Emilio Visigalli, militante ridotto in fin di vita durante gli scontri di sabato scorso con gli attivisti di Casa Pound.
Purtroppo, come sempre, la violenza non ha generato che violenza: all’evento è seguito un corteo antifascista di più di 2.600 persone che però è degenerato quando centinaia di black-bloc hanno iniziato a lanciare fumogeni e bombe carta contro le forze dell’ordine, scatenando così un contrattacco di lacrimogeni. I manifestanti hanno poi preso a sfasciare vetrine ed insegne di banche, agenzie immobiliari e negozi, causando danni per un ammontare di circa 500mila euro.
L’episodio è stato commentato dal deputato e responsabile sicurezza PD Emanuele Fiano: “Il ferimento di Emilio Visigalli è stato condannato da me e dal partito tutto, e ci ha portato ad interrogarci sull’attività del movimento neofascista Casa Pound. Tuttavia, gli uomini vestiti di nero, col viso coperto e le mazze in mano che hanno guidato quella che avrebbe dovuto essere una manifestazione ma nei fatti è stato del semplice teppismo, non è l’antifascismo che mi rappresenta”
Grande polemica ha suscitato la frase postata su Facebook dai 99 Posse: “Onore a chi lotta. Più bastoni, meno tastiere”
Il gruppo partenopeo è stato subito chiamato in causa da Simona Bordonali, assessore alla sicurezza della Regione Lombardia, che ha affermato:“Spero che si ricredano. Avere una certa notorietà, specialmente tra i giovani, comporta una grande responsabilità. Chi non riesce a gestirla, stia almeno attento a non sbandierare la propria sete di violenza”.
Ma la band si difende dichiarando: “Nessun inno alla violenza, i fascisti usano le spranghe e l’autodifesa è un diritto.”
I membri del gruppo, Luca ‘O Zulù e Marco Pezzotto, denunciano l’omertà diffusa riguardo le aggressioni degli squadristi di Casa Pound e le esagerazioni dei media circa quanto successo a Cremona: “Sono state rotte un paio di vetrine, non rasa al suolo la città. L’obiettivo era assalire Casa Pound- che andrebbe chiusa perché anticostituzionale- ma è quasi normale che durante una manifestazione le cose sfuggano di mano. E’ necessario mostrare ai fascisti che siamo in grado di difenderci. “