La nuova frontiera, del business e della disperazione.
Disperazione, necessità e malaffare: tre realtà che s’intrecciano per disegnare sempre nuovi scenari. Sconcertanti, disarmati, avvilenti.
Antibiotici, analgesici, decongestionanti nasali, antinfiammatori, antistaminici e persino ansiolitici e antidepressivi: questi i farmaci sequestrati dai carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli a due cittadini ucraini, un uomo e una donna, entrambi 42enni, scoperti a vendere illegalmente i suddetti prodotti sui marciapiedi del corso Arnaldo Lucci.
Lungo una delle strade più caotiche e trafficate della città, giaceva un’attrezzata ed improvvisata “farmacia a cielo aperto”.
Borsoni aperti e centinaia di medicinali pronti a «soddisfare», senza prescrizione medica, qualsiasi richiesta in base alla patologia rappresentata. Così i venditori ambulanti improvvisavano anche indicazioni mediche e posologie, propinando finanche pillole per intossicazione da droghe.
Su nessuna scatola però era visibile l’approvazione dell’Aifa.
Si trattava di medicinali contrabbandati dall’ucraina all’Italia.
L’incertezza della composizione del presunto farmaco, la somministrazione arbitraria, scevra da qualsiasi prescrizione medica: i principali fattori di rischio ai quali si esponevano gli acquirenti delle medicine di contrabbando.
I militari hanno sequestrato circa 300 confezioni in totale, suddivise in 27 tipi di farmaci. Si è riscontrata la prevalenza per tipologia (cioè il maggior numero di confezioni disponibili) di analgesici, antibiotici e ansiolitici. Proseguono gli accertamenti per ricostruire i canali illegali di approvvigionamento della merce per giungere a far luce su quello che risulta essere uno degli ultimi e più quotati business accolti all’ombra del Vesuvio.