Il Conservatorio. Il pop. Il ritmo afro-americano. La musica antica della pastellessa e della zeza e il canto sacro.
Enzo Avitabile ha vissuto nella ricerca di un suono inedito, non solamente originale, ma vitale ed essenziale. Queste le note biografiche del cantante, compositore e polistrumentista. Da bambino, Avitabile ha studiato il sassofono; da adolescente si è esibito nei club napoletani nella zona del porto di Napoli, affollati dai clienti americani. Quindi si è diplomato in flauto traverso a S. Pietro a Majella e ha iniziato a collaborare con artisti pop e rock di tutto il mondo, fra cui James Brown e Tina Turner, distinguendosi sempre per una spiccata personalità musicale. La sua produzione musicale, può essere scissa in due fasi: la prima, dal 1982 al 1994, la seconda dal 1996 ai giorni nostri. Il primo album, Avitabile, nato nel 1982 per l’etichetta Produttori associati. Dal 1983 è sotto contratto con una major, la EMI, con cui realizza 9 album: Meglio soul 1983, Correre in fretta 1984, S.O.S. brothers 1986, Punta il naso a nord 1988, Alta tensione 1988, Street happiness 1988, Stella dissidente 1990, Enzo Avitabile 1991 e Easy 1994. In questo periodo la musica di Avitabile è contraddistinta da una matrice soul con delle venature funky-blues ed i testi dei suoi brani sono quasi tutti in italiano. E’ del 1996 il primo album del nuovo corso Aizetè che coincide anche con il passaggio alla CNI, acronimo di Compagnia Nuove Indye.
La nuova etichetta gli consente di scrivere brani in napoletano, ma soprattutto di iniziare quella ricerca musicale che ancora oggi Enzo sta portando avanti. Con la CNI il sassofonista dà alla luce altri due album, Addò 1996 e O-issa 1999. In questi anni, Avitabile collabora con diversi artisti stranieri, fra cui il nigeriano Mory Kante. Nel 2003, dopo una pausa durata quattro anni, Enzo ritorna sul mercato discografico con Salvammo o’ munno, progetto realizzato in collaborazione con i Bottari di Portico ed inciso per l’etichetta indipendente Musichemigranti. In questo nuovo lavoro Avitabile riesce a fondere la cultura contadina dell’entroterra campano con quella di altri paesi, spaziando verso orizzonti musicali che tagliano il mediterraneo trasversalmente. Africa-Italia, Medio Oriente. Ormai la musica di Avitabile è marcatamente world e lui la porta in giro per i festival di world-music nel mondo, Stati uniti compresi. Sono questi gli anni che vedono Enzo in stretta collaborazione con artisti del calibro di Manu Dibango, Hugh Masekela, Baba Sissoko, Khaled, Amina, Simon Shaeen. Successivamente nasce Sacro sud, nel 2006, album progetto in cui troviamo Luigi Lai alle launeddas e Festa farina e forca nel 2007. E’ del 2009, invece, l’album Napoletana in cui abbandonati i Bottari di portico, dà inizio ad un nuovo progetto di ricerca nelle sonorità arcaiche napoletane. Intermezzi musicali con l’arpina napoletana, il sax sopranino, insieme alla chitarra classica danno vita ad atmosfere musicali recuperate in alcuni casi dal XIV secolo. Napoletana è l’antico che sa di nuovo, il nuovo che sa di antico. Tre anni è la volta di Black tarantella che vince il premio Tenco 2012. Si tratta di un album composto da 13 brani, di cui 11 sono cantati in duetto con altri artisti, fra cui ricordiamo Mauro Pagani, Franco Battiato, Raiz, Francesco Guccini e in particolare Pino Daniele (recentemente scomparso)nel brano E’ ancora tiempo. Recente, invece, la sua collaborazione con Pippo Delbono nello spettacolo Bestemmia d’amore, in cui Avitabile ha suonato l’arpina, la tastiera, il sax sopranino e il tamburo a cornice.
A questo punto è lecito chiedersi a quale altra gradita sorpresa stia lavorando il poliedrico musicista di Marianella.
Attilio Barbieri.