Giovanna Pierro, detta Jenny, 36 anni, avvocatessa, trasportata in ospedale nella notte tra martedì e mercoledì, da diversi giorni avvertiva forti dolori alle ossa, una continua spossatezza, aveva conati di vomito e una leggera febbre: tutto lasciava presagire che si trattasse di una semplice influenza. Poi i dolori si sono intensificati e i familiari hanno allertato il 118 che ha inviato un’ambulanza, ma all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, la donna è giunta già morta. E proprio i medici del pronto soccorso del nosocomio cittadino, per comprendere le cause alla base del decesso, hanno chiesto un riscontro diagnostico che – con il consenso dei familiari – è stato effettuato ieri mattina da un anatomopatologo.
Potrebbe essere stata una miocardite a causare la morte della giovane avvocatessa. Un’ipotesi che ancora non riveste il carattere dell’ufficialità, in quanto la certezza giungerà mediante l’esito degli esami istologici, attesi tra circa dieci giorni.
In virtù di quanto fin qui emerso, la donna godeva di buona salute, ma non è esclusa la presenza di una patologia latente e non conosciuta: per questo sono stati prelevati alcuni campioni di organi come polmoni, reni, cuore, ovaie ed encefalo che verranno esaminati nei prossimi giorni. Ad onor del vero è apparso subito chiaro che la febbre ha accompagnato l’esplosione di una patologia latente e già pregressa, di cui non si conosceva l’esistenza. Ora appare necessario capire le reali cause della morte prematura della giovane professionista salernitana, molto amata, stimata e conosciuta nell’ambiente forense, specialmente da chi si occupa di diritto minorile e di famiglia più in generale.
Genny, infatti, era specializzata in diritto dei minori: era vicepresidente della Camera minorile salernitana, ma era anche un membro del direttivo dell’Unione nazionale camere minorili. Aveva sposato, un anno e mezzo fa, un collega ed era residente in via Salvatore Calenda a Salerno. Nulla faceva presagire la tragedia che l’ha colpita. La salma della giovane avvocatessa, dopo i riscontri diagnosti effettuati ieri mattina, è stata restituita ai familiari che oggi le daranno l’ultimo saluto nella chiesa dei Salesiani. Increduli i tanti colleghi che hanno appreso la tragica notizia e che ricordano la vitalità della donna, oltre che la professionalità e la dedizione al lavoro. Iscritta al centro studi Teodora, era una studiosa del diritto di famiglia e partecipava attivamente all’organizzazione di convegni e corsi di aggiornamento, l’ultimo dei quali lo scorso mese di ottobre. Insieme alle colleghe della Camera minorile si definiva «amica della Camisa» (appunto la camera minorile salernitana) e aveva con loro un rapporto di profonda amicizia. Del resto, come ricordano in molti, «amare Jenny era facile. Dolcissima e sempre disponibile con tutti».
Una tragedia intorno alla quale aleggiano troppi punti interrogativi che rendono ancor più difficile per i familiari accettare la prematura scomparsa.