Un’altra storia di frode, raggiro e negligenza.
L’ennesima, ingiusta e gratuita coltellata inferta al faticoso operato di chi quotidianamente si rimbocca le maniche, in nome della legalità e dell’onestà, per dimostrare che “Napoli è anche altro”.
E, invece, giunge la sistemica e sistematica “furbata” generata dalla scaltra mente di turno a gettare vergognose secchiate di fango su Napoli, sui napoletani, sul senso del dovere che sempre – e a maggior ragione in un momento storico come quello che stiamo vivendo – dovrebbe animare gli intenti di chi ha la fortuna di possedere un’occupazione lavorativa.
Avrebbe dovuto provvedere alla pulizia dell’arenile di Bagnoli, invece andare a lavorare al bar gestito dal figlio.
Questo è il motivo per il quale sono scattate le manette per un dipendente dell’ufficio risorse mare del Comune di Napoli.
L’operazione è stata condotta dagli uomini del commissariato di polizia di Bagnoli, da giugno i poliziotti seguivano Giovangiuseppe Lenci, 58 anni. I militari hanno visto lasciare l’ufficio per spostarsi nel bar di Agnano dove si sistemava alla cassa, lo hanno visto andare a fare la spesa, sempre in orario di ufficio e quindi hanno fatto scattare l’arresto.
Ieri si è tenuto il processo per direttissima, ma l’udienza è stata rinviata e l’uomo si trova adesso agli arresti domiciliari.