La violenza sessuale è molto di più di un reato contro la persona disciplinato dagli art.609 bis e seguenti del codice penale italiano.
È una macchia nera che insudicia per sempre la serenità di una donna, ma è soprattutto il più vile e riprovevole crimine di cui un uomo, realmente degno di definirsi tale, può rendersi autore.
E, invece, quotidianamente, ci vengono consegnate tante, troppe storie che raccontano il nudo e crudo terrore scalfito in un giorno qualunque, in pochi, ma indelebili attimi della vita di una donna qualunque.
Gli stupri sono all’ordine del giorno, in tutte le realtà del mondo, dalle caotiche metropoli, alle sommesse e degradate periferie.
Lo stupro è povertà e lusso, nero e bianco, giovane e vecchio, individuale e collettivo. Non segue regole, né canoni e parametri imposti. Lo stupro è imprevedibile ed è per questo che l’ignara vittima non può fiutare il pericolo nell’aria anzitempo.
L’ennesimo e cruento episodio si è verificato nel casertano. Due uomini sono stati fermati dai carabinieri di Frignano, in provincia di Caserta, con l’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni di una donna di 32 anni di nazionalità polacca.
Un terzo complice dello stupro si è reso irreperibile.
Gli indiziati sono Raffaele Coronella, 31 anni, di Villa di Briano e il rumeno George Marian Pavel, 25 anni. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna lo scorso 11 gennaio avrebbe conosciuto i tre in un locale di San Marcellino. Al momento di andare via dal locale, la 32enne avrebbe chiesto loro un passaggio. I tre, invece di accompagnarla a casa, l’avrebbero condotta in un terreno agricolo di Frignano, dove si sarebbe consumato lo stupro.
Una serata tra amici, uno stupro di gruppo, una rigenerante dormita.
Questa è la normalità?