Sgominata un’organizzazione criminale dedita al traffico illecito di rifiuti speciali sulla quale aleggia lo spettro di “Mafia capitale” e smaschera i rapporti tra la criminalità capitolina e la Camorra napoletana.
Quattordici le persone arrestate dalla polizia di Stato e della polizia provinciale nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Dia di Roma. Gli affiliati ricevevano, trasportavano, cedevano e gestivano abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti speciali, con “condotte di falsità materiale e ideologica in atti pubblici“.
Secondo gli investigatori, tra i capi dell’organizzazione spicca Pietro Cozzolino, considerato elemento di vertice dell’omonimo clan camorristico che opera nelle zone di Portici ed Ercolano, in provincia di Napoli. Inoltre, gli arrestati rivendevano in Africa e nei Paesi dell’est Europa gli indumenti lasciati nei secchioni gialli della raccolta degli abiti usati. Violando le normative sulla tutela ambientale e sullo smaltimento dei rifiuti speciali, saltavano le operazioni di igienizzazione e rivendevano all’estero gli indumenti.
Tra le altre, sono state sequestrate le cooperative New Horizons Onlus e Lapemaia Onlus e la società B&B Ecology srl che gestivano la raccolta dei rifiuti tessili speciali per conto del consorzio «Il Solco» delegato per il servizio da Ama. Tra gli arrestati figura anche Danilo Sorgente, responsabile tecnico dell’impianto di recupero rifiuti gestito dalla New Horizons. Le cooperative smaltivano i rifiuti per conto della municipalizzata romana, ma invece di distruggerli li mandavano nei paesi poverissimi, senza igienizzarli, per rivenderli nei mercati.
Ai vertici dell’organizzazione criminale, oltre a Cozzolino, ci sarebbe il fratello Aniello, anche lui condannato in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e latitante dal 2008.
Gli arresti sono stati eseguiti tra Roma, Napoli e Salerno.
Il reato contestato è associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti speciali.