Il Riesame ha confermato gli arresti a carico di un uomo di trentotto anni e ritenuto responsabile di violenza sessuale nei confronti di una ragazzina di 12 anni. Un episodio avvenuto nel Parco Verde di Caivano e che ben si presta ad uno scenario agghiacciante, in quanto, l’uomo attualmente detenuto in carcere e sul cui capo pende la suddetta accusa è colui che prestò i primi soccorsi alla piccola Fortuna Loffredo, la bambina sei anni uccisa, dopo aver subito violenza sessuale, all’interno di quello stesso scenario, in circostanze tutte da chiarire.
Il Riesame ha negato la scarcerazione del 38enne, nonostante, secondo quanto dichiarato dagli avvocati difensori dell’uomo: «Un illustre professore, ordinario di ginecologia ed ostetricia presso la facoltà Federico II di Napoli, dopo aver visitato la bambina ha concluso che “la integrità anatomica dell’imene, con una evidente resistenza elastica, risulta incompatibile con l’esecuzione di un abuso sessuale su minore, con una deflorazione e penetrazione in vagina”. Al cospetto di un tale dato obiettivo la decisione del Tribunale è incomprensibile, anche perché lo stesso consulente medico del Pm non ha mai scritto il contrario. In questo processo l’accusa è sorretta da elementi fumosi ed i giudici stanno punendo un uomo sulla scorta di quanto neanche i consulenti della Procura hanno mai detto».
Una vicenda che quindi attende nuove evoluzioni da parte della Procura della Repubblica di Napoli nord, guidata dal procuratore Francesco Greco. Nessuna indiscrezione è trapelata, infatti, in merito alle motivazioni che hanno legittimato lo stato di fermo dell’uomo, così come, a dispetto dei mesi trascorsi dalla morte della piccola Fortuna, nessun elemento di rilievo sembra emerso dalle indagini condotte fino ad oggi.
Non resta che attendere le evoluzioni delle indagini per scoprire se è proprio lui “il mostro” che si cela nei meandri del Parco Verde di Caivano.