Oltre alla bellezza statuaria che ammutolisce, Anita Ekberg è ricordata soprattutto per quella scena della Dolce Vita in cui interpretava il ruolo di Sylvia nella fontana di Trevi, insieme a Marcello Mastroianni.
E’ arrivata addirittura ad odiare questo film, come lei stessa ha dichiarato quando un giornalista del Tg1 le ha rivolto l’ennesima domanda riguardo alla medesima scena del 1960.
La musa di Federico Fellini, chiamata anche affettuosamente “Anitona”, è morta ieri 11 gennaio in mattinata, all’età di 83 anni, nella clinica di Rocca di Papa vicino Roma, nei Castelli romani che tanto adorava. Già una caduta con conseguente frattura del femore l’aveva costretta sulla sedia a rotelle; poi la situazione si è aggravata con la scoperta di un tumore al fegato, aggiuntasi ai problemi economici per cui aveva chiesto aiuto alla Fondazione Fellini senza risposta positiva.
Nata a Malmö, nel sud della Svezia, il 29 settembre 1931, Kerstin Anita Marianne Ekberg (questo il suo nome per intero) è vissuta tra gli Stati Uniti e l’Italia, dove si è trasferita, prima in una villa di Genzano e poi in un residence alle porte di Roma. Le sue forme giunoniche e il suo sguardo sempre severo le hanno permesso di vincere il titolo di Miss Svezia nel 1950, di posare nuda per la copertina di Playboy all’età di 39 anni e di avere molti uomini al fianco: dopo un primo matrimonio con l’attore inglese Anthony Steel, è convolata a nozze con l’attore statunitense Rik Van Nutter, ma poi ha divorziato anche da lui. Si parlava, inoltre, di probabili flirt, come ad esempio quello con Gianni Agnelli e Frank Sinatra.
Icona del cinema italiano, vanta la presenza in film quali “Guerra e Pace”, “Bambola”, “International police”, “Il bello delle donne”.
De Sica dice di lei che, nonostante questo sguardo di ghiaccio, era molto umile e nelle sue ultime apparizioni in pubblico non si aspettava di essere ancora ricordata.
Spende qualche parola su di lei anche Wilma Labate, regista del film “Ambrogio”: la definisce una donna molto sola, che teneva particolarmente ad un makeup retro che le mettesse in risalto gli occhi.
Spesso in giro per le strade di Genzano a piedi scalzi, indossava abiti coloratissimi, frequentava assiduamente i ristoranti più in voga ma anche il mercato per la spesa settimanale.
Era molto generosa, infatti la moglie di Fellini ha dichiarato che, dopo la morte del marito, le uniche telefonate che continuava a ricevere fossero proprio quelle della “signora Anita”.
Dopo i tristi lutti nel cinema italiano per la scomparsa di Virna Lisi e Francesco Rosi, anche la Ekberg si è spenta e i suoi funerali saranno celebrati probabilmente tra martedì e mercoledì, nella chiesa svedese di piazza Farnese, a Roma, con rito luterano. Unica erede una nipote che vive in Svezia.