Da tempo la Sicilia e in generale il sud Italia hanno dimostrato di saper aprire il cuore ai barconi e gommoni strabordanti di migranti che ancora approdano sulle nostre coste meravigliose. Lampedusa in primis ha dato prova di enorme generosità: gente del posto che offre ospitalità gratuita a persone sconosciute e senza identità, strutture costruite appositamente o alberghi pronti a lasciare spazio a chi ha affrontato un viaggio durato mesi, senza la certezza di riuscire ad arrivare a destinazione. Per non parlare del cibo, gli indumenti e altri servizi di prima necessità a cui hanno provveduto enti creati apposta per gli immigrati.
Già era nota la storia di Samba, il concorrente senegalese del Grande Fratello che da venditore ambulante sulle spiagge italiane è stato adottato da una coppia di Altamura, che gli ha regalato l’accoglienza di una casa, l’amore di una seconda famiglia e tutto ciò di cui un vero figlio ha bisogno, oltre ad aiutarlo a trovare un lavoro più tranquillo. Oppure quella di Giulia, la bambina rom di 6 anni diventata famosa per i suoi disegnini.
L’ennesima dimostrazione di integrazione è avvenuta a Palermo il 10 gennaio scorso: con rito civile si sono sposati la ventiquattrenne musulmana Nergivana Osmani, figlia dell’imam del campo rom di Palermo appunto, e il trentunenne cattolico Giuseppe Biondo.
Si è pronunciato a tal proposito il presidente della Consulta delle culture Adham Darawsha: <<La scelta di vita di Nergivana e Giuseppe ha un carattere privato che assume però in queste ore un grande significato simbolico, per l’affermazione dei principi sacri e comuni alle grandi fedi e culture, a partire dal rispetto della persona umana, della condivisione, della solidarietà. Un modello di vita che a Palermo ogni giorno viviamo e sperimentiamo in modo collettivo e condiviso all’interno della Consulta delle Culture, non solo luogo di rappresentanza di istanze, ma soprattutto luogo di confronto e scambio>>.
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha invece dichiarato: <<Questa cerimonia svolta oggi in una struttura comunale, è simbolo della città di Palermo nel suo complesso, della sua capacità di accogliere, coinvolgere, far incontrare persone, culture e sensibilità diverse nel segno del rispetto e dell’arricchimento reciproci>>. E ha fatto gli auguri agli sposi.