«Oggi Parigi è la capitale del mondo»: con questa frase ai suoi ministri riuniti all’Eliseo, il presidente francese Francois Hollande inaugura il giorno della grande marcia contro il terrore a Parigi.
Copiosa la presenza delle istituzioni e delle alte cariche dello stato provenienti da diversi Paesi, tra i leader europei ci sono, oltre al presidente del Consiglio Matteo Renzi, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy e i colleghi britannico David Cameron, belga Charles Michel, olandese Mark Rutte e danese Helle Thorning-Schmidt. Con loro vi sono anche i primi ministri di Ungheria, Grecia, Portogallo, Repubblica Ceca, Lettonia, Bulgaria, Croazia, Lussemburgo e Svezia, oltre alla presidente della Svizzera. A loro si aggiungeranno il presidente del Kosovo e i primi ministri di Albania e Georgia. Fra i ministri degli Esteri sono presenti il russo Sergei Lavrov, con i colleghi egiziano, algerino e degli Emirati Arabi Uniti. Per gli Stati Uniti c’è il ministro della Giustizia Eric Holder, per il Canada il ministro della Sicurezza interna e per l’Australia il presidente del Senato. Presenti anche le istituzioni europee con il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk. Con loro c’è anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Anche la Lega Araba ha inviato un suo rappresentante e molti altri paesi hanno mandato i loro ambasciatori. Non mancano l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy e gli ex primi ministri Edouard Balladur, Alain Juppé, Lionel Jospin, Jean-Pierre Raffarin, Dominique de Villepin, François Fillon e Jean-Marc Ayrault. Assente soltanto l’ex presidente Jacques Chirac per motivi di salute. Sono infine presenti diversi esponenti religiosi di tutte le fedi.
Ma è una manifestazione che nasce all’insegna del terrore, così come nitidamente trapela dall’hashtag che spopola in rete #AnnulezLaMarcheDu11Janvier: “annullate la marcia dell’11 gennaio”, postato da migliaia di utenti ancora sconvolti dagli avvenimenti degli ultimi giorni. Uno choc che il Paese non riesce a scrollarsi di dosso e che nelle strade della capitale diventa palpabile, come dimostrano i numerosi falsi allarmi scattati ieri.
Il più clamoroso, intorno a mezzogiorno, è stato a Disneyland Paris, dove lo scherzo di cattivo gusto di una giovane visitatrice, che dalla finestra della sua stanza d’albergo ha urlato di essere Hayat Boumeddiene minacciando di far esplodere l’edificio, ha portato a un’evacuazione generale. La storia finirà lunedì davanti al tribunale di Meaux, dove la procura ha già promesso grande severità per l’incauta turista e per chiunque dovesse tentare un gesto simile.
Alla manifestazione partecipano almeno un milione di persone, oltre ai capi di Stato e di governo di tutto il mondo.
Place de la Republique enormemente affollata. In alcuni tratti, soprattutto vicino alla testa del corteo è impossibile camminare e alcune persone bloccate nella folla hanno accusato dei lievi malori. Bandiere francesi, tra le quali si miscela qualche vessillo israeliano, cartelli, striscioni. Un fiume di persone sfila in un surreale e raccolto silenzio davanti alla sede di Charlie Hebdo, nell’11/o arrondissement di Parigi. A pochi metri dal luogo in cui è stata compiuta la strage contro la redazione del settimanale satirico francese, qualcuno ha ribattezzato la strada attaccando un adesivo sulla targa del comune: «Piazza della Libertà d’espressione».
Centinaia di fiori, candele, matite, foto dei vignettisti, poesie, ricordi, bandiere e ringraziamenti sono ammassati ai bordi della strada, mentre centinaia di persone continuano a raccogliersi in preghiera o nel raccoglimento.