A dispetto del fatto che la notte di San Silvestro sia trascorsa da più di una settimana, i botti di capodanno seguitano a mietere vittime.
È l’amaro verdetto decretato dall’ennesimo ferimento avvenuto ai danni di un minore, stando alle prime ricostruzioni, proprio imputabile a un petardo inesploso. Tuttavia, i dubbi sul ferimento di un ragazzino di 12 anni, avvenuto ieri sera a Napoli, restano ancora tutt’altro che irrisolti.
La tragedia si è consumata nel quartiere San Pietro a Patierno, alla centrale operativa della Questura è giunto l’allarme: viene segnalata un’esplosione, violenta ed improvvisa, che avrebbe colto in piano un minore. Scatta immediatamente la macchina dei soccorsi: con le Volanti dell’Ufficio prevenzione generale e quelle del commissariato Vomero che accorrono sul posto, insieme con un’autoambulanza. L’allarme è reale. In strada viene soccorso un ragazzino di soli 12 anni: è ferito e ha la mano destra spappolata, a quel che sembra, da un petardo inesploso. Ammesso che questa sia la causa reale all’origine dell’incidente, appare inverosimile che a dispetto degli oltre sette giorni trascorsi, vi siano ancora petardi inesplosi per strada e ancor più surreale risulta che nemmeno il freddo delle notti, l’umidità e persino la pioggia caduta in città in questi giorni abbiano sedato il pericolo insito nei suddetti ordigni. Parte la corsa verso l’ospedale pediatrico Santobono.
Il 12enne è grave, ma non versa in pericolo di vita. Ma l’arto – a quanto si apprende dalle prime notizie – sarebbe compromesso. Secondo una prima ipotesi presa in considerazione dagli investigatori, il bambino avrebbe recuperato l’ordigno al di sotto di una macchina parcheggiata. Il pianale dell’autovettura avrebbe di fatto impermeabilizzato il petardo, mantenendolo ancora funzionante e pericoloso. Il resto sono solo ipotesi e congetture, che saranno vagliate in queste ore dalla Polizia di Stato. Un ulteriore “numero” da aggiungere alla lista dei “feriti di Capodanno”. Seppure, quest’anno, non ci siano stati morti e il numero di feriti tenda a diminuire rispetto agli anni precedenti, tuttavia il bilancio complessivo annovera 48 feriti in Campania, di cui 30 nel solo capoluogo.
In verità, a Napoli, di sono registrati diversi e cruenti episodi: un 37enne a cui sono scoppiati dei petardi che aveva in tasca ha riportato la lacerazione dell’addome con la fuoriuscita di parte dell’intestino, è stato operato e guarirà in 40 giorni. Un ragazzino di 10 anni è stato ricoverato in prognosi riservata con ferite agli occhi. Nel quartiere di Barra l’esplosione di un pacco di petardi ha causato il crollo parziale dell’androne di un edificio: tre persone hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari, ma non sono gravi. Lo stabile è stato evacuato. Il primo gennaio un 59enne di Casavatore fu ricoverato all’ospedale di Napoli San Giovanni Bosco, dove i medici gli diagnosticarono un’ustione di secondo grado alle gambe e l’amputazione di una falange di un dito per trauma da esplosione.
A queste tragiche storie, tristemente va ad aggiungersi, l’episodio avvenuto ieri sera.