Il 9 gennaio di 8 anni fa veniva presentata al mondo l’invenzione che ha mandato in tilt tutti i neuroni del mondo.
«Con questo prodotto rivoluzionario abbiamo fatto un salto in avanti di almeno 5 anni rispetto alla concorrenza: abbiamo reinventato il telefono».
Con queste parole pompate da corposo orgoglio, Steve Jobs presenta al pubblico l’iPhone, l’ultima sfida targata Apple.
Viene introdotta così la grande innovazione che è stata capace di rivoluzionare il modo di utilizzare il cellulare. Il progetto fu avviato tre anni prima dallo stesso Jobs che chiese ai tecnici della company di Cupertino di realizzare un telefonino dal design avveniristico, con un solo tasto e che si possa controllare soltanto con le dita, senza il supporto degli snervanti pennini.
Ne viene fuori un dispositivo multifunzione che alle tradizionali caratteristiche di un cellulare associa quelle proprie di un palmare e di un iPod. Le possibilità sono diverse: navigazione in internet; foto ad alta risoluzione; chat in diretta; download di musica e film; invio di email; utilizzo di Google Maps. Miriadi di alternative ed opzioni che hanno rincretinito i neuroni ed allenato i muscoli dei polpastrelli, come mai prima era avvenuto nella storia dell’ ”involuzione” della specie.
Altrettanto innovativo il funzionamento, legato a uno schermo touchscreen estremamente sensibile e a un’interfaccia semplice e intuitiva; un gesto destinato a fare scuola è il pinch to zoom, una tecnica che permette di ingrandire e rimpicciolire un’immagine, semplicemente allargando o avvicinando due dita. Gli ingredienti per farne un prodotto di successo ci sono tutti, manca solo un’efficace campagna di marketing e su questo piano la Apple e il suo massimo dirigente non conoscono rivali.
Preceduta da anticipazioni e smentite, arriva la presentazione ufficiale al Moscone Center di San Francisco, per l’annuale appuntamento con il Macworld Conference & Expo, fiera evento dedicata alle novità griffate con la “mela morsicata”. Job si presenta sul palco sulle note di «I feel good» di James Brown. L’abbigliamento casual (dolcevita nero e jeans) è quello che utilizza in queste occasioni e che rimarrà in futuro un aspetto identitario del personaggio. L’esordio è in linea con il clima “epico” di attesa alimentato nelle settimane antecedenti: «Siamo qui per scrivere un pezzo di storia».
La risposta del pubblico in platea e sul mercato non sconfessa la promessa di Jobs. Nella sola giornata del 29 giugno, data di uscita nei negozi, se ne vendono oltre 520mila, con persone in grado di sostenere una fila lunga quattro giorni pur di assicurarsi quell’innovazione che nell’immaginario collettivo ha rappresentato, fin da subito, molto di più di un “semplice telefono.” Dopo appena due mesi, il primo modello raggiunge il primo milione di vendite soltanto negli Stati Uniti. In Europa non viene lanciato subito ufficialmente, ma attraverso il mercato parallelo ne vengono acquistati a migliaia.
Numeri record che inaugurano la sfida ai colossi Nokia, Sony e Motorola. Al modello di lancio seguono fino al 2011 quattro generazioni di iPhone che spostano sempre più in alto l’asticella dell’iniziale spinta rivoluzionaria. A partire dal 3G del 2008 con il quale debutta l’App Store, che permette agli utenti di scaricare, gratis o a pagamento, le applicazioni. Apple fa da apripista anche in questo caso, ispirando la nascita di sistemi simili. Nel 2012 è la volta dell’iPhone 5, che nel primo fine settimana infrange tutti i record: 5 milioni di esemplari venduti! Il 2013 saluta l’uscita del 5S e del 5C (quest’ultimo è il primo iPhone realizzato con involucro completamente in policarbonato), seguiti, l’anno seguente, dalle versioni “6” e “6 plus”.
È ben noto a tutti come sia evoluta la storia e verso use direzione sia fortemente intenzionata a spingersi, incessantemente.
8 anni fa non è nato solo un nuovo apparecchio telefonico, ma un prodotto che ha profondamente modificato il ritratto della società. In meglio o in peggio?