È un compleanno inaspettatamente triste, quasi di certo, il più triste di sempre per Gaetano Senese, più noto con il nome di James: storico e famigerato sassofonista napoletano, amico e compagno di mille avventure, musicali e di vita, di Pino Daniele.
Il destino, cinico e beffardo, ha voluto e saputo privarlo di quel prezioso pezzo di cuore alla vigilia del suo 70esimo compleanno, un traguardo raggiunto con gli occhi costernati dalle lacrime e l’anima avvolta in un lancinante mantello di doloroso, insopportabile lutto.
James Senese, Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Joe Amoruso e Rino Zurzolo, Pino Daniele: insieme, sul palco, in sala di registrazione e tra le viscere di Napoli, dagli esordi fino all’ultimo concerto all’ombra del Vesuvio, meno di un mese fa.
“Questa notte non riuscivo a dormire, mi sono svegliato con la sensazione che stesse accadendo qualcosa di brutto. – ha dichiarato alla stampa il sassofonista napoletano – Non ci credevo, ho pensato a uno scherzo. Poi ho guardato su internet e ho visto l’annuncio di Ramazzotti“.
Un legame forte, rafforzato dalla complicità generata da quella fusione tra anime: una “nera a metà” e l’altra completamente nera.
“Lui era una parte di me e io ero una parte di lui.”
Una di quelle amicizie “old style”, capace di protrarsi per circa 40 anni, generando melodie pregevoli ed emozioni sincere, quelle che spontaneamente nascono da un connubio perfetto nella sua armonica semplicità.
“Napoli Centrale” è l’etichetta attribuita all’unione d’intenti che scaturisce dal sodalizio, umano ed artistico, tra musicisti d’indiscusso ed inestimabile pregio che pongono “Napoli al centro” e che, di contro, sanno sentirsi parte di quel cuore pulsante, perché effettivamente ne rappresentano un tassello cruciale: sono le loro melodie a scandire il battito di quel cuore, verace e passionale.
Quei ragazzi, innamorati di Napoli e della musica, sanno di “averla fatta grossa”, mettendo in seria difficoltà “gli strimpellatori che li succederanno”: troppo pregevole la loro musica per essere encomiata, troppo consolidato quel feeling che raggiunge la sua più sublime ed accattivante espressione sul palco per essere imitato o riprodotto.
Eppure, quei ragazzi, immutati nello spirito, nella passione e negli intenti, nonostante il tempo infliggesse su capigliatura e volti i segni del suo incessantemente scorrere, si sono sempre rivelati incapaci di prendersi troppo sul serio o di adottare manfrine “da star”.
Per queste ed infinite altre ragioni, James Senese appare visibilmente provato e sconvolto quello blindato dai microfoni della stampa all’uscita dalla camera ardente allestita dall’ospedale Sant’Eugenio di Roma.
“Non solo Napoli, Pino ha dato qualcosa di grande a tutta l’Europa. Non credo ne nascerà un altro.”
Con questa consapevolezza che gli lacrima incessantemente dal cuore, James Senese, oggi, spegnerà le sue 70 candeline.