La crisi è una bestia feroce che cosparge miseria e spoglia un essere umano di tutto ciò che possiede. Perfino della dignità.
La crisi è disperazione, quella vera, quella che scorre nelle vene di chi non ha niente e, per questo, è disposto a tutto, pur di arrancare boccate di sopravvivenza, nell’ambito di quell’impari e perenne braccio di ferro, senza sosta, senza tregua, senza fine.
La crisi è una porta spalancata sulla povertà, quella vera, quella che inaridisce la bocca di una madre, mentre con un filo di labile disperazione dichiara: “Non posso mettere il piatto a tavola”. Una delle forme dialettali più crude dell’impossibilità dettata dalla miseria, quest’ultima. Un fazzoletto bianco che aleggia nel cielo della disperazione, animato dalla labile speranza di poter sperare di afferrare un boccone di sopravvivenza.
La crisi è la mano criminale che induce una giovane coppia a rubare pannolini e generi alimentari all’interno dell’Auchan di Giugliano. Lui 26 anni, lei 20: hanno un bimbo di un anno e non lavorano. Vivono in un piccolo appartamento della periferia di Giugliano, sono stati scoperti dai vigilantes dell’ipermercato grazie alle telecamere di sorveglianza, mentre cercavano di portar via prodotti per un importo complessivo di 250 euro. Pannolini, pezzi di formaggio, pastina per il bimbo, gli omogeneizzati, qualche indumento per il piccolo: questo è quanto rinvenuto all’interno della borsa della giovane donna. Articoli che non potevano acquistare perché non hanno soldi. Una volta bloccati dai sorveglianti dell’ipermercato, mentre si accingevano ad abbandonare l’ipermercato, sono stati condotti da una volante al Commissariato di polizia di Giugliano.
Non lavorano ed hanno un piccolo di poco più di un anno: queste le motivazioni asserite dai due per legittimare il loro gesto. I poliziotti, quindi, dopo aver recuperato la merce rubata hanno effettuato la segnalazione al magistrato di turno del tribunale di Napoli Nord che non ha infierito contro la coppia e li ha solo denunciati. I due hanno fatto ritorno a casa e giurato che non faranno più un gesto simile, sperando che almeno uno dei due possa trovare lavoro al fine di poter vivere nella condizione di “mettere il piatto a tavola” senza dover ricorrere a gesti altresì estremi.