Durante la giornata odierna è stato disposto il sequestro preventivo d’urgenza della area di Piazza Castello, ad Avellino, laddove è ubicato il cantiere per i lavori di riqualificazione urbana dell’ area medesima.
Il provvedimento cautelare reale è stato adottato nell’ambito di indagini, condotte dal Corpo Forestale dello Stato NIPAF di Avellino, aventi ad oggetto il reato di omissione di atti d’ufficio e quello di gestione di rifiuti non autorizzata. A seguito dell’ ispezione dei luoghi effettuata il lo scorso 25 novembre su delega del pubblico ministero ed a seguito del deposito della relazione del consulente tecnico del P.M. del 3 dicembre, la Procura ritiene che siano stati indebitamente rifiutati atti d’ ufficio (che dovevano essere compiuti senza ritardo per ragioni di sicurezza pubblica, nonché di igiene e sanità) omettendosi di adottare le misure necessarie di prevenzione e la messa in sicurezza di emergenza dell’ area di Piazza Castello in Avellino, nonostante le analisi condotte in data 04/06/2012 (su un campione di terreno prelevato dall’area citata) avessero rivelato il superamento del valore di concentrazione soglia di contaminazione per il parametro “cadmio” e nonostante che dall’”Analisi di Rischio” – disposta dal Comune di Avellino ed eseguita da tecnici incaricati dal medesimo ente – risultasse che l’area di Piazza Castello presenta un rischio sanitario-ambientale non accettabile per i parametri di “piombo” e “arsenico”.
Nel corso delle indagini è, in particolare, emerso che durante i lavori di scavo, volti alla riqualificazione urbana della suddetta area, veniva portato alla luce un’ingente quantità di materiale utilizzato, in passato e da ignoti, attraverso operazioni di riporto (quale livellamento dell’area Piazza Castello) e comprendente rifiuti eterogenei e derivanti da attività di demolizione e costruzione, tuttora, in parte, illecitamente ed indebitamente ammassati nella piazza, nonché manufatti contenenti amianto, tutti rinvenuti nel sottosuolo dell’area. Al fine di garantire la tutela della falda acquifera sottostante, in relazione alla contaminazione da piombo e da arsenico, gli stessi tecnici incaricati dal Comune di Avellino hanno, invano, raccomandato nel documento di “Analisi di Rischio” un’adeguata impermeabilizzazione dell’intera superficie del cantiere (che corrisponde a tutta l’area di piazza Castello) con drenaggio delle acque di pioggia/ruscellamento, onde evitare proprio il contatto delle acque meteoriche con il terreno contaminato e quindi la migrazione dell’acqua contaminata nella falda acquifera sottostante alla piazza Castello, evidenziando, inoltre, la necessità di un monitoraggio delle acque di falda da attuarsi con cadenza almeno annuale. Viceversa, a seguito dell’ ispezione dei luoghi, la Procura ha constatato che l’area di Piazza Castello è stata lasciata, ormai da oltre due anni, in uno stato di totale abbandono ed incuria, in quanto l’area è sovrastata da sterpaglia, piante infestanti e pioppi, con la presenza dei suddetti cumuli di rifiuti, contenenti anche amianto, all’interno del sito.
In tale stato, l’area è ancora esposta alle piogge ed al rischio concreto di migrazione dei contaminanti nella falda acquifera e non è stato adottato alcun idoneo intervento, nell’immediato ed a breve termine, atto a contenere la diffusione delle sorgenti primarie di contaminazione ed impedirne il contatto con altre matrici presenti nel sito, in attesa di ulteriori e futuri interventi di bonifica o di messa in sicurezza operativa o permanente.
Inoltre, a causa delle predetta incuria, la struttura del terreno è stata influenzata dall’azione meccanica esercitata dalle radici delle piante che aumenta la permeabilità del suolo e la capacità di infiltrazione delle acque di pioggia, con conseguente ulteriore rischio di migrazione dell’acqua potenzialmente contaminata nella falda acquifera.
Il provvedimento di sequestro è stato emanato d’urgenza per evitare l’ulteriore compromissione dell’ integrità ambientale del sito, anche alla luce dell’ attuale periodo stagionale caratterizzato dal progressivo e repentino incremento delle precipitazioni di carattere piovoso con potenziali effetti sui sopraesposti processi di contaminazione anche dell’ambiente esterno al sito stesso.