Ci sono due imprenditori ed un barista: non è l’incipit di una barzelletta, bensì la cronaca di una vera e propria spedizione punitiva nei confronti di un costruttore edile di Roma che si è opposto con forza ai continui tentativi di estorsione.
Gli uomini che hanno tentato di portare a termine la spedizione punitiva sono originari della provincia di Caserta e uno tra gli imprenditori ed il barista sono già noti alle Forze dell’Ordine per alcuni reati commessi in passato, ma sono stati arrestati poche ore fa dai carabinieri del Reparto Operativo di Roma con l’accusa di estorsione e ora sono reclusi nel carcere di Regina Coeli.
L’indagine portata a termine dai carabinieri ha evidenziato il tentativo di estorsione ai danni del costruttore romano che più volte è stato anche minacciato e che dopo essersi opposto alle volontà degli imprenditori è stato vittima di una causa civile avviata dall’imprenditore di Caserta, che chiedeva la restituzione degli 850mila euro per la cessione del subappalto.
Tuttavia la situazione è poi degenerata sempre più fino alla drastica decisione dell’imprenditore casertano di procedere con le intimidazioni al fine di farsi restituire una cifra ben più alta di quella richiesta nella vertenza da lui stesso avviata. La scusante, pronta ed efficiente, era l’incombente pagamento che i membri di un’associazione camorristica richiedevano con una certa pressione.
La vicenda messa in scena non era però una bufala, dato che uno degli uomini arrestati era a stretto contatto con un clan napoletano per il quale aveva anche gestito una piazza di spaccio qualche tempo prima.
Secondo quanto riferito dai tre pregiudicati, la vendetta, già pianificata si sarebbe concretizzata tramite il prezioso aiuto di tanti ragazzi giovanissimi appartenenti ad un clan camorristico.