Mentre impazza la corsa alla conquista degli ultimi regali e la lista della spesa s’infoltisce degli ingredienti tipici che contornano l’atmosfera natalizia, risulta, tuttavia, doveroso ricordare che “Natale è anche altro.”
Lo sottolineano, in maniera più che eloquente, le oltre 50 iniziative natalizie organizzate dalla Comunità di Sant’Egidio per i più bisognosi durante le feste.
Il giorno di Natale, più di 1000 poveri pranzeranno in quattro chiese del centro storico di Napoli: nella chiesa dei santi Severino e Sossio con il cardinale Crescenzio Sepe, a san Nicola al Nilo, nella chiesa dei santi Filippo e Giacomo e in quella dedicata a san Paolo Maggiore. Nei giorni successivi, a tenere ancora banco, saranno feste e pranzi incentrati su cosiddetti “ultimi”: negli Istituti per anziani, nelle rsa del Frullone, con i rom a Ponticelli, con i bambini della scuola della Pace, – Sanità, Quartieri Spagnoli, San Giovanni a Teduccio, Ercolano, Scampia, Centro Storico, Ercolano – con i senza fissa dimora della zona flegrea nel bar della piscina della Mostra D’Oltremare.
In aggiunta, sono previste cene itineranti: panini e pasti caldi per i clochard.
Non mancano, inoltre, le iniziative dedicate ai detenuti: nel carcere di Poggioreale, il 23 dicembre; 150 detenuti a pranzo nella chiesa del penitenziario napoletano, – che il 21 marzo prossimo vedrà un grande banchetto con papa Francesco – mentre il 27 dicembre pranzo con gli internati dell’Opg di Napoli con il cardinale Sepe e al centro Clinico di Secondigliano, il 30 dicembre, avrà luogo il pranzo al centro penitenziario di Secondigliano e al carcere femminile di Pozzuoli. Infine, un gruppo di ragazzi del carcere di Nisida, accompagnato dal direttore Gianluca Guida, servirà il pranzo per i senza fissa dimora organizzato dagli universitari di Sant’Egidio, prestando ben più del mero aiuto fornito da “semplici” mani.