Il Comune di Marina di Camerota, in provincia di Salerno, ha recentemente rilasciato un’ordinanza comunale con la quale ha posto diverse restrizioni all’uso dei tanto dibattuti fuochi d’artificio: sulla base di un a legge del 2010 ne è stato vietato “ogni tipo di sparo in luogo pubblico di qualunque tipo di prodotto pirotecnico, con particolare riferimento a quelli ad effetto scoppiettante e ai razzi” (qui l’atto disponibile online), ovvero delle categorie 2 e 3, quelle che «potenzialmente» possono arrecare danni a cose e persone, oltre ad essere rumorosi ed utilizzabili solo all’esterno delle abitazioni.
«Ai fini dell’individuazione dei responsabili sarà consentita in aree pubbliche anche la ripresa o lo scatto di fotografie da parte dei privati cittadini che in tal modo potranno collaborare con la pubblica amministrazione». Questa la dichiarazione rilasciata consigliere comunale Ciro Troccoli; l’ordinanza prevede multe che vanno dai 25 ai 500 euro per i trasgressori.
I PRO. Ogni anno, specialmente in Campania, si contano decessi e feriti anche gravi causati dall’utilizzo (proprio ed improprio) di materiali pirotecnici: lo scorso anno il bilancio fu di due morti nelle province di Caserta e Avellino, nonché di 361 feriti, dei quali 107 proprio nella nostra regione; va anche detto tuttavia che, nonostante la stima sia così spaventosamente elevata, quest’ultima abbia comunque evidenziato un calo importante rispetto al 2012, protagonista con altrettante morti ma di ben 550 feriti. Inoltre, a favore delle limitazioni d’uso dei fuochi d’artificio, ci sono anche i numerosi individui che manifestano intolleranza verso l’inquinamento acustico di fine anno.
Vittime di questa pratica radicata nelle nostre città lo sono anche diversi animali: dagli uccelli che volano ignari del pericolo degli spari ai quadrupedi come cani e gatti che vivono pesanti attimi di stress e paura, talvolta accompagnati dalla morte stessa: sempre nel 2012 l’associazione animalista AIDAA ha stimato in base alle segnalazioni ricevute oltre 200 decessi tra cani e gatti, nonché diverse centinaia di casi di animali domestici scappati in preda all’ansia.
I CONTRO. Non si sono lasciati attendere i pareri nettamente contrari alla decisione, in primis quelli di molti giovani che hanno polemizzato sui social network, in particolare su Facebook: «In questo paese non si può fare più nulla. Prima si sparavano i botti ovunque e in qualsiasi orario, ora invece vietano anche questa usanza e così andrà a finire il Natale, come tutte le cose che finiscono in questo paese». In più, la stoccata finale: «Non sono stati capaci di dare un tocco natalizio a questo meraviglioso paese, ci sono delle luci del 400 avanti Cristo. Invece di pensare e agire su i veri problemi di questo paese pensano a fare ordinanze per i botti».
Si uniscono alla protesta anche i commercianti, specialmente gestori di piccoli negozi: l’ordinanza sarebbe arrivata troppo a ridosso delle festività ed i magazzini sono già tutti pieni, anche e soprattutto della merce messa “fuorilegge”, per quanto basti spostarsi di qualche kilometro per potersi dedicare comunque alla pratica dei botti di fine anno. Inoltre contestano anche il divieto di qualsiasi prodotto, a detta loro comunque di piccole dimensioni ed innocuo, che vada utilizzato all’esterno delle abitazioni.
Insomma, mai come quest’anno il dibattito è aperto e vi sarà la possibilità che si traduca in una vera e propria battaglia (mediatica e non) tra fazioni. Di certo la regolamentazione in materia di fuochi d’artificio è una cosa che s’ha da fare, in primis per tutelare la salute di persone ed animali. Resterebbe aperto, in particolar modo sempre in Campania, il capitolo del mercato nero, che dal proibizionismo ha sempre tratto linfa vitale. Fintanto che il bilancio di morti e feriti si abbasserà, comunque, una vittoria sarà già stata portata a casa.