Il Cristo velato è una scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino, conservata nella Cappella Sansevero a Napoli.
Il Museo, ideato da Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, è situato nel cuore del centro antico di Napoli ed è un gioiello del patrimonio artistico internazionale. Qui si intrecciano creatività barocca e orgoglio dinastico creando un’atmosfera unica, di una bellezza e di un mistero quasi fuori dal tempo.
Il principe aveva dato il compito di realizzare «una statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua».
La realizzazione fu affidata a Giuseppe Sanmartino, ed è stata realizzata nel 1753.
L’artista napoletano, ha rappresentato il Cristo morto, sdraiato su un materasso, ricoperto da un velo che aderisce perfettamente alle sue forme. Ai piedi della scultura, vi sono anche gli strumenti del supplizio: la corona di spine, una tenaglia e dei chiodi.
Giuseppe Sanmartino, è riuscito a trasmettere la sofferenza, provata dal Cristo negli attimi prima della Crocefissione, attraverso la composizione del velo, dal quale, si intravedono i segni sul viso e sul corpo del martirio subito.
Da oltre duecentocinquant’anni, i viaggiatori, turisti e perfino alcuni studiosi, hanno dato adito ad una leggenda. Le persone infatti, rimangono incredule dinanzi alla trasparenza del velo. Molti lo hanno erroneamente definito frutto di un processo alchemico di “marmorizzazione” compiuto dal principe di Sansevero.
In realtà, l’opera è interamente in marmo ed è stata ricavata da un unico blocco di pietra. Questo lo si può constatare da un’osservazione scrupolosa e dai vari documenti inerenti alla sua realizzazione. Ancora oggi, presso l’Archivio Storico del Banco di Napoli, vi è conservata una ricevuta di pagamento, datata 16 dicembre 1752, in cui il principe Raimondo Sangro scrisse: “E per me gli suddetti ducati cinquanta gli pagarete al Magnifico Giuseppe Sanmartino in conto della statua di Nostro Signore morto coperta da un velo ancor di marmo…”.
Il fatto che l’opera sia stata realizzata da un unico blocco di marmo, senza l’aiuto di alcuna escogitazione alchemica, conferisce alla statua un fascino tale, da renderla una perla dell’arte barocca.
Ancora oggi, la Cappella di Sansevero, rimane una delle mete preferite dai turisti ma, anche dai cittadini stessi. A testimoniarlo è il fatto che, nella Notte d’Arte, tenutasi la scorsa settimana, file chilometriche hanno atteso l’ingresso nel Museo che, si è rivelato uno dei luoghi più visitati, anche grazie all’apertura fino a mezzanotte e gli ingressi ridotti.
Lo scorso 4 Dicembre, anche l’allenatore del Napoli, Rafa Benitez, è stato ospite del Banco di Napoli in una visita teatralizzata del Cristo Velato.
La leggenda del velo, rimane ancora viva. Di Sangro, è riuscito nel suo intento di suscitare meraviglia. Infondo, fu egli stesso a constatare che quel velo marmoreo era tanto impalpabile e “fatto con tanta arte da lasciare stupiti i più abili osservatori”.