Una notte lunga, intensa, vissuta.
Le budella più intime e sanguigne della città hanno spalancato le porte della rinomata ed instancabile ospitalità, squisitamente partenopea, fino a tarda notte, per accogliere il folto numero di cittadini e turisti, accorsi per beneficiare del fascino e delle peculiarità della Notte d’Arte nel Centro storico.
Una notte da vissuta intensamente, tra tradizione, luci, suoni e sapori, per ripercorrere il fascino della storia, visitando musei e luoghi d’arte, per assaporare le eccelse e rinomate prelibatezze che fungono da autentico e secolare fiore all’occhiello dell’arte culinaria partenopea, per beneficiare di innumerevoli concerti e spettacoli di vario genere e natura.
Ma, soprattutto, si tramuta in una notte in cui, inaspettatamente, il Centro Storico, teatro destinato, fin troppo spesso, ad accogliere episodi di cruenta e sanguinosa violenza, afferra un barlume di decoroso riscatto, mediatico e sociale.
Mercatini di natale, artisti di strada, l’atmosfera natalizia, di per sé, già più che abile ad imprimere copiose e decise pennellate di magia, all’interno di una cornice già abbondantemente munita di un indiscutibile fascino: un insieme di variegati e pregevoli tasselli che, pertanto, hanno concorso a tessere un mosaico capace di riscuotere un prevedibile e facile successo.
Le prime stime parlano di un’affluenza che si aggira intorno alle 100.000 presenze.
Al di là di quello che decreteranno numeri e statistiche, l’incredibile catena di “bulloni umani” che ha funto da costante che instancabilmente si ripeteva, a ridosso dei punti di ristorazione e degli ingressi ai musei, rappresenta l’istantanea più saliente e palpabile per testare l’indiscussa riuscita della manifestazione.
Una serata che, soprattutto, consegna un messaggio dall’elevato contenuto, morale ed emotivo, più che degnamente incarnato dallo striscione affisso in Piazza San Domenico Maggiore: “Essere napoletano è meraviglioso. Sii turista della tua città.”