Due parole che sempre più frequentemente camminano di pari passo.
Due parole che introducono, personificano e raccontano uno degli aspetti più crudi ed allarmanti della società odierna.
Due parole che puntano, ancora una volta, i riflettori sugli squilibri e i disagi che i nostri ragazzi stanno mostrando, con crescente intensità e ferocia.
Due parole che trovano la più piena ed “appagante” espressione della loro promiscua unione nella nascita della “Banda degli schiaffi”: un gruppo di teppisti che si aggira tra vicoli e strade del Centro Storico del capoluogo campano e che ama trascorrere le serate praticando un “passatempo” alquanto inusuale.
A quanto pare, questi giovanotti annoiati, si divertono a colpire passanti selezionati a caso, senza alcuna ragione.
Semplicemente “per gioco” o per ammazzare la noia o per fare il pieno di adrenalina, trasgressione ed emozioni “inedite” o per dare sfogo a quell’improprio ed ingestibile desiderio/ impellenza di “potere” che serpeggia tra neuroni ed impeto delle baby gang e delle teste più calde e deviate.
La polizia indaga, infatti, su episodio che si sarebbe verificato durante la notte tra venerdì e sabato a Port’Alba. I suddetti teppisti, a quanto pare, avrebbero colpito con un pugno al volto una donna di 35 anni, mentre transitavano a velocità sostenuta, a bordo di uno scooter. A denunciarlo il consigliere della II Municipalità, Pino De Stasio.
Un episodio emblematico che sottolinea un allarmante regresso, sociale ed ideologico, che non può e non deve passare in sordina.