In occasione delle festività natalizie, giunge alla quinta edizione l’iniziativa che riempie di orgoglio il popolo partenopeo anti-camorra. Il progetto ha come obiettivo la vendita di un cesto natalizio con al suo interno tutti i prodotti coltivati nelle “Terre di don Peppe Diana”, quelle confiscate ai clan. Si possono trovare mozzarelle di bufala, pasta, vino, frutta verdura, ortaggi sottolio (melanzane, peperoni, ecc.) coltivati col metodo dell’agricoltura biologica, insieme a miele, cioccolata e altri prodotti realizzati grazie al lavoro di tantissime persone svantaggiate sfruttate nei campi e nei laboratori.
Le confezioni di “Facciamo un pacco alla camorra” sono il modo migliore per poter coinvolgere ed invogliare le persone a dare una risposta, per far sentir la propria voce e riscattarsi.
Ne è sicuro l’ex sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, che sottolinea: “L’iniziativa è un modo serio di costruire valori per una nuova comunità, che aiuta a trasformare questi territori da terra dei boss, alle terre di don Diana. Per anni la camorra ci ha fatto “il pacco”, ed è arrivato il momento di ricambiare.”
Promosso cinque anni fa dal “Comitato don Peppe Diana” a Casal di Principe, attualmente il programma vede la partecipazione di cooperative sociali –in particolare la Nco (Nuova Cooperazione Organizzata)-, associazioni di volontariato e imprese no profit che hanno denunciato il racket della criminalità organizzata. L’obiettivo è da sempre quello di creare un’economia alternativa a quella illegale originata dalla camorra, dimostrando che è possibile rilanciare il territorio partendo proprio dalle zone massacrate e contaminate dalla violenza e dal marcio della malavita.
Cambiare si può!
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