Le cifre riportate da “Gli orizzonti del possibile“, pubblicazione annuale di “Save the Children” che, in 40 mappe regionali, analizza la condizione dell’infanzia a rischio in Italia, nell’ambito della campagna per il contrasto della povertà educativa “Illuminiamo il Futuro” forniscono un quadro, nitido e sconcertante, dell’attuale condizione in cui sono imbrigliati i più giovani esponenti dell’umanità presenti in Campania.
In Campania sono 155 mila i bambini e gli adolescenti in povertà assoluta, in aumento del 2.4% rispetto al 2012 e sopra la percentuale nazionale addirittura del 13.8%. Numeri che proiettano la Campania, tra le regioni con meno spazi e opportunità per i ragazzi, e con il 14% dei minori in condizioni disagiate. Su scala nazionale, un minore su quattro vive in appartamenti inadeguati e più di 65mila nuclei familiari sono sotto sfratto. Di queste, ben 4730 sono in Campania. Dati in preoccupante aumento, anche per effetto della crisi e dei tagli al Welfare: nella nostra regione, ben l’80,4% delle famiglie sono costrette a ridurre la spesa per alimenti o comprare cibo di qualità inferiore.
Dalle sopracitate analisi, risulta che l’habitat prevalente dei bambini italiani sono i centri urbani e le aree limitrofe, pari al 16,6% del territorio nazionale. Qui vive il 37% (3 milioni e 700 mila) degli adolescenti, circa 537 per chilometro quadrato. Facile dedurre quanto siano ristretti gli spazi di gioco o aree ricreative.
A Napoli, dove circolano più di seimila automobili per chilometro quadrato, appena il 4% dei minori tra i 3 e i 10 anni, gioca libero in strada e solo il 18 nei giardini pubblici. Per molti, la disponibilità di luoghi di vita accettabili non esiste neanche in casa: quasi uno su quattro vive in famiglie che dichiarano di abitare in appartamenti umidi o con tracce di muffa alle pareti. Anche i dati in materia di consumi proiettano la Campania agli ultimi posti: il 63,3% di bambini e ragazzi tra 6 e 17 anni non ha letto un libro durante tutto l’anno (47,9 il dato nazionale), il 77,2 non ha visitato una mostra o un museo (dato nazionale 60,8), l’82,5 non è mai andato a teatro (72,1 dato nazionale), così come l’84 non ha mai visitato un sito archeologico (73,7 dato nazionale), nemmeno Pompei o Ercolano. Ventidue ragazzi su cento interrompono il percorso scolastico fermandosi al diploma e per il 67% i viaggi rappresentano un’utopia, in virtù del fatto che vivono con genitori che possono permettersi appena una settimana di ferie l’anno.
“Save the Children” propone, quindi, al Governo politiche per migliorare la condizione dell’infanzia e interventi concreti, per offrire nuove opportunità educative. Come avviene negli undici “Punti Luce” aperti dalla ong in otto regioni: quello di Napoli è stato inaugurato il 20 novembre in collaborazione con “Pianoterra Onlus”. Si trova nel cuore del Rione Sanità, negli spazi della Chiesa di San Vincenzo e Immacolata. Il centro accoglie minori dai 6 ai 16 anni, ragazzi che hanno a disposizione varie sale, un internet point, attività per il sostegno scolastico e di invito alla lettura. Possono inoltre partecipare a laboratori musicali, teatrali, di danza e di educazione all’uso dei new media e prender parte ad attività motorie e a corsi sportivi.
Una piccola oasi in un deserto ben più ampio da irrigare.