Sette opifici clandestini gestiti da cinesi, nei quali loro connazionali lavoravano, mangiavano e dormivano in condizioni che gli investigatori hanno definito “disumane”, sono stati scoperti e sequestrati dai Carabinieri in un’operazione contro il lavoro sommerso e l’inquinamento a Torre Annunziata, nel Napoletano.
Grazie a quest’operazione condotta dalle forze dell’ordine è quindi venuta alla luce una realtà inverosimile, così vicina eppur terribilmente distante dalla nostra forma mentis, dal nostro modo di vivere, pensare e percepire il lavoro, la vita privata e finanche le ore da dedicare al riposo.
Fasi ben scandite che si diramano lungo luoghi ben definiti e diversificati, finalizzati ad accogliere delle mansioni ben precise. Impensabile e paradossale, pertanto, appare al nostro immaginario, circoscrivere, anche solo virtualmente, tutti i differenti momenti che scandiscono una giornata in pochi, fatiscenti metri quadrati.
Questo è l’unico e più prolifero modo di organizzare la vita, invece, per i cinesi che si tramutano in autentiche macchine da lavoro, annullando ed eludendo finanche le più basilari regole del viver civile.
I Carabinieri hanno perquisito decine di piccole attività produttive e commerciali, individuando e sequestrando sette opifici irregolari i cui titolari, tutti di nazionalità cinese, sono stati denunciati a piede libero perché ritenuti responsabili a vario titolo di violazione delle norme sulla sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro, sulla regolarità contrattuale, nonché sullo smaltimento di scarti di lavorazioni tessili.
Contestate in totale un centinaio di sanzioni penali per un importo complessivo che supera i 500mila euro e circa 50 sanzioni amministrative per l’ammontare di 60mila euro. Durante i controlli sequestrata anche una rivendita di occhiali irregolare nonché una pasticceria e un ristorante, entrambi abusivi.