Questa notte il sindaco di Santa Maria la Fossa, Antonio Papa, ha ricevuto delle intimidazioni di probabile matrice camorristica.
Il motivo per il quale primo cittadino del Comune casertano è finito nl mirino della criminalità va ricercato nel fatto che in passato ha denunciato di aver subito pressioni da parte dei clan affinché la sua amministrazione recedesse dalla Stazione Unica Appaltante, circostanza che ha dato luogo ad un processo attualmente in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Tre compattatori dell’immondizia, di proprietà del Comune e utilizzati dall’azienda Cite di Salerno che effettua la raccolta, sono stati appunto incendiati la notte scorsa.
I mezzi erano parcheggiati nell’area del mercato, confiscata a Francesco Schiavone alias Cicciariello, cugino del capoclan Francesco Sandokan Schiavone; su un muro nei pressi dei veicoli è stato scritto con pittura verde «Onore al Sindaco».
«Sono molto preoccupato per l’escalation di questi episodi» ma, al contempo, il sindaco Papa, replica alla “dedica” lasciatagli sul muro, dichiarando di sentirsi «molto onorato di fare il sindaco di Santa Maria la Fossa».
«Se la nostra azione prima procedeva a 100 km/h – prosegue il primo cittadino rieletto quest’anno per la seconda volta e che non dispone di alcuna forma di vigilanza da parte delle forze dell’ordine – ora procederà a 200 all’ora. Le indagini sono in corso per cui posso solo immaginare cosa faccia gola alla camorra. Penso all’impianto di biogas che dovrà sorgere nel sito di Ferrandelle».
Quest’ultimo è il terzo atto intimidatorio in poche settimane a Santa Maria la Fossa. Nei giorni scorsi, infatti, ignoti sversarono rifiuti su un terreno confiscato all’imprenditore ritenuto colluso Rodolfo Statuto, sul quale dovrebbe sorgere l’auditorium Parco della legalità, mentre nella notte tra sabato e domenica fu preso di mira lo stadio comunale, dove il giorno dopo la squadra locale avrebbe dovuto disputare una partita del campionato di Prima Categoria.
I vandali inviati dal clan hanno rotto i fili dell’impianto elettrico e i rubinetti dei bagni, rubando poi i termosifoni, la caldaia, i completini, i palloni, un compressore e un decespugliatore.