Rosario Cunto vive nella periferia est di Napoli, è un bambino creativo e pieno di colore che, crescendo, si scontra con il grigio assoluto che lo circonda.
Troverà la forza di portare il colore da dentro a fuori e non il grigio da fuori a dentro, come molto spesso accade in periferia?
Con la partecipazione di alcuni dei più grandi rapper della scena italiana: Clementino, Lucariello, Tripla, Gransta Msv, Dope One, Sha One, Paura, Zin, Ekspo, Cenzou + dj Uncino che con le loro rime hanno realizzato un “rosario” di speranza per i tanti ragazzi che provano ad emergere.
Il titolo del video/ brano è proprio “ROSARIO” e nasce dalla fusione tutt’altro che casuale d’intenti, intenzioni e motivazioni, quelle che animano il progetto di riferimento: “CUNTO – Creatività Urbana Napoli Territorio Orientale”
Il video racconta la storia di Rosario Cunto, personaggio immaginario che più di 100 ragazzi di Napoli Est hanno creato e nel quale hanno voglia di riconoscersi, all’interno del progetto sociale di creatività urbana CUNTO, ideato da INWARD Osservatorio sulla Creatività Urbana e sostenuto da Fondazione Vodafone Italia, Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri, EAV Campania, CSV Napoli, Rotary Club.
La base è stata prodotta da uno dei giovani beneficiari del progetto, Davide DEIV Esposito, a seguito della borsa di studio per produttori musicali donatagli da Fondazione Vodafone Italia, partner di CUNTO. Come prima prova, Davide ha prodotto questa musica, sperando di avvicinarsi così al mondo del rap professionale, sua speranza di riscatto, e i più grandi rapper professionisti di Napoli, di fama nazionale, gli sono andati incontro, raccontando la storia sua e – attraverso la dedica a Rosario Cunto – di tutti i ragazzi di periferia.
La storia di Rosario, quindi di tanti ragazzi di Napoli Est, e la speranza che il video raccontano è molto semplice ed, al contempo, incisiva: dal colore dentro al colore fuori, contro il grigio fuori, contro il grigio dentro.
Rosario è il nome-multiplo del processo di social naming avviato dal progetto CUNTO e teso a immaginare un ragazzo-tipo di periferia che vive la sua vita simbolica tra gioia, dolore e gloria. Il personaggio si chiama Rosario in omaggio alla religiosità popolare di quartiere e delle tante famiglie che lo popolano; quindi, non a caso, le strutture del brano e del suo video ricordano la composizione del rosario cristiano:
Tesi: ci piace credere che, in fin dei conti, noi tutti nasciamo con il colore dentro, con fantasia e creatività, e tutto questo è gioia, soprattutto se proseguiamo ad avere le condizioni d’amore essenziali affinché tale dono non si perda e, anzi, vada coltivato.
Antitesi: quando usciamo nel mondo e quando pratichiamo la vita vera, anzitutto se nasciamo in un ambito difficile, com’è di solito quello di periferia, il dolore si manifesta come privazione o minaccia di privazione di quel colore originario, come grigio fuori.
Sintesi: non è scontata, può essere il grigio anche dentro o, al contrario, il colore anche fuori, e chiaramente la gloria sarà il tripudio della migliore soluzione, il colore fuori, con la sperabile capacità di moltiplicarsi e dare colore al mondo, simbolicamente come i graffiti sui muri.
Ed infatti a nome Rosario Cunto sono stati realizzati i primi 9 grandi graffiti a Napoli Est, i cui temi visivi sono stati elaborati da 350 bambini, ragazzi e giovani dei quartieri della periferia orientale, più di 100 dei quali hanno animato il personaggio Rosario scrivendo poi più di 100 finali della storia, più di 100 “cunti” leggibili su cunto.it dai quali emerge, in modo importante, il temperamento medio delle paure e delle aspettative dei minori di periferia.
CUNTO sta soprattutto per racconto ed è una storia di periferia tinteggiata di nuovo e di bello. CUNTO significa anche “Creatività Urbana Napoli Territorio Orientale”, giacché la finalità più manifesta del progetto è la riqualificazione pittorica dei quartieri di Napoli Est con tematiche sociali che siano condivise dal basso come leva per una grande ripresa dell’ambiente urbano a opera ed a vantaggio, soprattutto, delle nuove generazioni. CUNTO, infine, non può non essere un omaggio al capolavoro di Giambattista Basile, “Lo Cunto de li Cunti”, il primo libro europeo di fiabe. Il sottotitolo della raccolta in lingua napoletana, “lo trattenemiento de peccerille”, che condensa il valore educativo nella formula di svago delle favole rivolte ai bambini, trova il suo aggiornamento contemporaneo nello spirito di edutainment che pervade il progetto intero.
Il progetto è stato dunque ideato per un’area che ha subito violenze politiche e relativi rovesci sociali di ogni tipo e che accusa anche una scarsezza di luoghi di aggregazione e di programmi di recupero del rapporto tra territorio e comunità. A dialogo con i responsabili dei diversi enti degli ambienti verso cui protende CUNTO, si è condivisa la metodologia di individuazione dei ragazzi bisognosi e la proposta strumentale della creatività urbana, al fine di indurre in essi, educativamente, svariatissimi stimoli. La creatività urbana è infatti un mezzo non accademico, molto flessibile, usabile, giovane; permette processi ideativi (ricerca e edizione di contenuti), pratici (tecniche di esecuzione e sperimentazione), educativi (agisce antiteticamente contro il vandalismo in città), inclusivi (lavoro di gruppo), espressivi (dallo sfogo all’emersione del talento sommerso) e sociali (opere in comunità). Tutto ciò tipicamente per mano dei giovani. CUNTO si propone come occasione di aggregazione e momento di ripresa del territorio, fucina di eventi comunitari, educazione civica, inclusione sociale, progettazione partecipata. CUNTO è una storia a centinaia di voci e vuol essere la nuova polifonia giovanile di questa periferia, se è vero che la rigenerazione sociale può passare anche per la riqualificazione urbana.
Tutte le dinamiche di CUNTO, per le quali si rimanda al sito, sono state assorbite da 5 scrittori del posto, che hanno vissuto e visitato il progetto nelle sue fasi, producendo uno sperimentale “libro sociale”, intorno all’identità plurima di Rosario Cunto, finzione letteraria e mediatica in qualità di ragazzo-tipo dei tre quartieri interessati dal progetto. La rimessa del libro agli stessi giovani beneficiari di CUNTO, i quali si sono dunque trovati “narrati” in parole, luoghi, attività, sensazioni, tempi, modi ed umori del territorio, li ha esortati a produrre racconti minimi – per parodia, Cunti de lo Cunto – sul sito del progetto. La loro riunione progressiva sta stimolando nuove fantasmagorie che altri nuovi creativi urbani stanno illustrando sul territorio.
Segui i racconti di Rosario su www.cunto.it