Un gesto tanto disperato quanto dissonante con il contesto che lo ha ospitato quello praticato da Mauro Gasperini, un 38enne romano residente da alcuni anni a Napoli.
L’uomo si è lanciato dal tetto dell’ospedale del Loreto Mare, dove era ricoverato da due giorni ed è morto sul colpo schiantandosi sul pavimento del cortile interno del nosocomio di Via Marina. Un gesto animato da un sentimento fin troppo stonato rispetto a quelli che abitualmente animano la degenza dei pazienti ricoverati negli ospedali. Il tonfo rumoroso sortito dalla caduta ha allarmato subito il personale sanitario, ancor di più, ad attirare l’attenzione, ci hanno pensato le urla di chi ha assistito a quel disperato gesto ed è rimasto letteralmente sotto choc.
Nonostante i tentativi estremi di rianimazione da parte dei medici accorsi sul luogo dell’incidente, l’uomo è deceduto. Ricoverato nel reparto di chirurgia d’urgenza sito al primo piano dell’Ospedale, in seguito ad un atto autolesionista compiuto venerdì scorso, Gasperini di professione faceva il tecnico degli ascensori anche presso il Loreto Mare. L’uomo si era ferito volontariamente mentre stava lavorando all’interno del Tribunale di Napoli, tentando di tagliarsi la vena giugulare con delle forbici che utilizzava per la riparazione degli elevatori. In seguito al gesto era stato soccorso e ricoverato al Loreto Mare, dove le due consulenze psichiatriche effettuate non avevano comportato la richiesta di trattamento sanitario obbligatorio per l’uomo che, anche a detta dei compagni di stanza, appariva tranquillo.
Questa mattina, invece, poco prima delle 9.30 una paziente ha visto l’uomo scavalcare il muretto del terrazzo della struttura ospedaliera per lanciarsi nel vuoto. La donna, che era affacciata alla finestra del terzo piano ha anche cercato di bloccare l’uomo gridandogli di non gettarsi, ma non è servito ad impedire all’uomo di compiere l’insano gesto. Gasperini per giungere sul terrazzo ha usufruito delle sue competenze in materia per manomettere il quadro elettrico dell’ascensore che, di norma, non raggiunge il quinto piano. L’uomo che ha fortemente voluto distaccarsi dalla vita terrena, lascia una moglie ed una figlia. Sul posto sono immediatamente intervenuti polizia e sezione scientifica, il pm di turno ha predisposto il sequestro della cartella clinica del 38enne ed il trasferimento della salma presso la II Facoltà di Medicina Legale del II Policlinico di Napoli, dove, appunto, avrà luogo l’autopsia che constaterà le cause del decesso.