Dalla cura del proprio aspetto alla spasmodica ricerca della perfezione, in affanno perenne e surclassati dall’ansia e dall’agitazione.
Lo stereotipo del ragazzo moderno, si riflette come Narciso e come quest’ultimo, nelle acque del fiume, resta intrappolato.
Testosterone, nandrolone, somatropina per guardarsi allo specchio e sentirsi onnipotenti, come chi un anno fa, sotto l’effetto di queste sostanze dopanti, si è poi ritrovato in un letto d’ospedale, in coma.
Un anno, per scoprire il giro d’affari che muoveva il mercato di queste sostanze e che coinvolgeva; farmacisti e proprietari di centri sportivi. Un totale di 13 arresti in tutta la Campania, con ritrovamenti di farmaci tanto pericolosi quanto costosi.
Parla, l’istruttore di body building, svelando la fitta trama che si celava dietro personal trainer, medici, allenatori … ma bisognava arrivare, quasi alla morte, per comprendere la gravità dell’assunzione di tali sostanze?
L’Associazione Onlus Legalitá, ha diffuso in tutta la regione Campania, un dossier per sensibilizzare i giovani al rapporto con lo sport, in modo pulito e ragionevole. Il Convegno tenutosi a Salerno, “Sport e Doping”, con la partecipazione di campioni dello sport e dell’atletica leggere in primis, ha evidenziato quanta disinformazione vige tra i giovani, incoscienti ed inconsapevoli dei danni irreversibili provocati da questi stupefacenti.
La cattiva informazione, la superficialità con la quale ci si approccia al problema, la quasi nulla conoscenza degli effetti collaterali, sono le cause primarie del dilagare silenzioso di questo lento processo alla distruzione.
Doparsi non per sembrare migliori, come vogliono far credere, ma come umiliazione del proprio io, sottomissione completa alla non capacità di raggiungere traguardi ed obiettivi, grazie esclusivamente a se stessi. Chi ne fa uso, non appartiene più a se stesso ma ad un’immagine riflessa che sbiadirà in fretta.
Amare se stessi è l’inizio, di una storia d’amore, che durerà tutta la vita . -cit.-