Vincenzo Maria Scarpati, 29 anni, di Ercolano è uno dei sopravvissuti al deragliamento del treno Circumvesuviana avvenuto il 6 agosto 2010 che coinvolse un convoglio della linea San Giorgio-Centro Direzionale.
Il vagone uscì fuori dai binari all’altezza della fermata Gianturco, nella curva del Pascone. Morirono due persone, 57 rimasero ferite. Per lo studente di Ercolano venti giorni di coma farmacologico, tre mesi di riabilitazione a cavallo di diversi ospedali e tanta, tantissima fisioterapia per riuscire a lasciarsi il peggio alle spalle, per riaffermare la sua vita ordinaria e riprendersi la sua quotidiana normalità.
Oggi si è laureato in Informatica all’università Parthenope di Napoli.
«Automatic Vehicle Monitoring – Il caso studio dell’Ente Autonomo Volturno». Ovvero, i sistemi di sicurezza informatica a bordo dei treni Circumvesuviana. Questo l’argomento trattato nella sua tesi, incentrata sulla sicurezza dei treni Eav, dedicata a quegli stessi treni sui quali rischiò morire.
«Dopo essere completamente guarito dalle lesioni dell’incidente ho ripreso a studiare: mi mancavano quattro esami e il tirocinio formativo – dichiara Vincenzo – ho saputo che la mia università aveva una vecchia convenzione di studio con la Circum. Era perciò venuto il momento di esorcizzare le mie paure e di tornare su un treno. Senza però specificare di essere stato protagonista di quella brutta vicenda: non volevo un trattamento di favore ma l’opportunità di lavorare sui convogli».