Si inizia quasi per scherzo, solo questa volta e poi basta, una moneta, poi un’altra e un’altra ancora.
Quella che doveva essere solo una sfida nei confronti della Dea bendata diventa una vera e propria ossessione.
La droga che crea più assuefazione negli ultimi anni è il gioco d’azzardo.
Si trova ovunque: all’incrocio, nel bar sotto casa e al centro commerciale, permette di avere soldi facili e più di tutto è legale.
La crisi c’è e si sente, a stento si arriva a fine mese e allora si prova a racimolare qualche soldo extra, magari senza dover fare il doppio turno al lavoro, basta abbassare una manovella e sperare di vincere.
Quel rumore della macchinetta ti fa sentire forte, ti estranea dal mondo: sei tu e la slot machine.
Il primo che si arrende perde, ma a rimetterci è sempre l’uomo. Torna a casa con qualche euro in meno e la voglia di rivincita.
Si finisce per indebitarsi e spesso si arriva al suicidio.
Franco Cerrota, sindaco di Anacapri (Napoli), ha detto basta e alla seduta del consiglio comunale che si terrà il prossimo 26 novembre proporrà un referendum contro l’abuso delle slot machine.
Si tratterà di installare le macchinette a non meno di 150 metri dalle aree più sensibili (luoghi di culto, istituti scolastici, impianti sportivi), l’ottenimento del nulla osta da parte delle agenzie delle dogane e dei monopoli e un limite massimo di apparecchiature.
Anacapri potrebbe diventare un’isola felice a patto che, l’adiacente isola di Capri che dista a soli 4 km, decida di adottare gli stessi provvedimenti.
C’è infatti il rischio che la proposta del sindaco, pur andando a buon fine, non mostri i suoi effetti a causa di uno spostamento dei cittadini.