Gli Europei di Wroclaw 2014 sono stati di ottima caratura per il Judo azzurro. Tra le 8 medaglie portate a casa, le due del metallo più pregiato vengono direttamente da Napoli. La giornata conclusiva della competizione ha visto il trionfo del napoletano Domenico Di Guida.
Si narra che le favole non sempre hanno un lieto fine, non è il caso di Domenico di Guida, judoka campano e della Nazionale, attualmente in forza al gruppo sportivo delle Fiamme Azzurre, che ha conquistato e meritato questa medaglia, quella d’oro agli Europei Under 23 di Wroclaw per la categoria 100 kg, dopo anni di sacrifici, sudore e, perchè no, anche lacrime.
Il trionfo, perchè di questo stiamo parlando, è arrivato al culmine di quattro incontri in cui anche gli avversari più ostici sulla carta sono diventati semplici obiettivi che intralciavano un cammino luminoso ed è terminato con un urlo liberatorio che racconta la voglia di vincere del gigante buono.
Domenico è un ragazzo d’oro, sempre solare, sorridente e disponibile verso tutti, ha calcato i tatami (per chi non lo sapesse è il campo da calcio per i judoka) dapprima campani, poi del resto d’Italia e poi in giro per il Mondo. Pratica Judo sin da piccolo con un unico grande obiettivo: “vincere”, coltivando questo sogno con grande umiltà e dedizione per lo sport.
Chi conosce Domenico sà quanto ama il judo e i sacrifici che ha fatto per far sì che il sogno non restasse tale ma si tramutasse in splendida realtà.
In eslcusiva per Napolitan, Domenico di Guida ha dichiarato: “Venivo da due anni difficilissimi, costellato da continui infortuni che mi tenevano lontano dal tatami e dalle gare, un tunnel che sembrava interminabile e che mi ha fatto soffrire moltissimo perchè per un’agonista l’essenza di una gara è tutto. Volevo questa medaglia con tutto me stesso e non avrei permesso a nessun altro di metterla al collo se non a me. Ero determinato e mi sentivo bene. Gli ingredienti per poter disputare un’ottima gara c’erano tutti, poi una volta rotto il ghiaccio con il primo incontro inizi a carburare e prendere atto che fisicamente e mentalmente stai bene. E finalmente questa vittoria è arrivata. L’emozione che sto vivendo ora è indescrivibile, ha un sapore particolare; prima di questi ultimi due anni ho già conquistato medaglie agli Europei e ai Mondiali, passando anche per i Gran Prix, però la gioia di tornare a vincere dopo tutto questo tempo è indescrivibile, ha un sapore che mi è mancato troppo a lungo. Questa medaglia, non lo nascondo, la dedico alla mia famiglia che mi è stata accanto sempre e mi ha spronato a rialzare la testa anche quando il destino mi sembrava essersi accanito contro e la dedico anche a quelli che non hanno mai smesso di credere in me, facendosi sentire e incoraggiandomi, talvolta anche non parlando di Judo. Il tempo di tornare in Italia e mi rimetterò subito in corsa per prepararmi per i tornei di qualificazione per le Olimpiadi perchè oggi ho vinto l’Europeo ma domani voglio le Olimpiadi di Rio”.
Come ogni vittoria che si rispetti non poteva certo mancare un pensiero ai sapientoni e luminari dello sport e in questo caso del judo che non perdono mai occasione di screditare una persona o illustrare il percorso di un’atleta, sempre secondo il loro modo di intendere innazitutto lo sport e poi il valore umano. Domenico anche in questo caso ha dimostrato di essere un campione non mostrando rancore verso nessuno ma sorridendo e affermando: “Una dedica particolare la rivolgo a tutti coloro che hanno dubitato, quelli che non hanno mai creduto in me o hanno pensato che non avrei mai potuto farcela, infondo è anche grazie a loro che il fuoco arde dentro me, e anche quando i giorni sono stati più bui mi hanno dato quella marcia in più per risollevare la testa e rimettermi in carreggiata”.
I critici sono presenti in tutti i contesti, sociali o sportivi che siano, figli soprattutto dell’invidia, che troppe volte fanno volare parole senza cognizione di causa e soprattutto senza conoscere la realtà. Non mi sembra il caso di parlare di questi individui perchè rischierebbero di oscurare questo splendido risultato e Domenico và festeggiato fino alla fine.
Tempo per i festeggiamenti del caso e l’abbraccio con i propri familiari e poi si riparte, come detto dallo stesso judoka perchè ad attenderlo c’è un sogno ben più grande da coronare, quel sogno che nell’immaginario collettivo è inarrivabile, di certo non per lui che ha la stoffa del campione con la c maiuscola.
La favola di Domenico ha connotazioni ancor più belle perchè anche lui è figlio di una realtà difficile, cresciuto judoisticamente in uno dei quartieri difficili di Napoli, Scampia, dove ad oggi uno dei pochi modi per emergere sembra essere attraverso lo sport. Queste sono le storie che dovrebbero fare il giro del Mondo perchè anche questa è la Napoli da raccontare e non bisognerebbe solo pubblicizzarla per gli aspetti negativi.
Wraclow 2014 si colora di Napoli agli Europei di Judo, Domenico Di Guida è il re dei 100 kg.