Il movimento “antispreco” è un fenomeno che si sta estendendo a macchia d’olio ed è fortemente sostenuto soprattutto dai cittadini che, complice la crisi economica in atto che spinge al risparmio e alla riduzione dei consumi, sono sempre più attenti a non sprecare gli alimenti acquistati e a riutilizzare il cibo avanzato.
“Tenga il resto”: questo il nome della campagna promossa dal Comune di Monza in collaborazione con Confcommercio e Cial – Consorzio imballaggi e alluminio – grazie alla quale il cibo avanzato al ristorante si porta a casa.
Obiettivo dell’iniziativa è sensibilizzare i cittadini contro lo spreco di cibo.
Attualmente 25 locali hanno scelto di aderire a questa parsimoniosa iniziativa e ai quali sono state fornite apposite vaschette di alluminio riciclato personalizzate con il messaggio dell’iniziativa da consegnare ai clienti in modo da permettere loro di portare a casa il cibo che non hanno consumato.
Un progetto che rientra all’interno dei diversi impegni che l’amministrazione comunale della città ha assunto per combattere lo spreco alimentare e ridurre il numero dei rifiuti.
La durata della campagna è di almeno un anno e durante questo tempo si procederà con la valutazione dei risultati emersi dalla campagna in termini di riduzione dei rifiuti e sprechi alimentari.
L’iniziativa, a quanto pare, piace anche alle strutture alberghiere che si mostrano sempre più propense a donare gli eccessi della ristorazione a chi ne ha più bisogno.
In sensibile aumento anche le aziende e le associazioni che ogni giorno si impegnano per evitare che alimenti ancora buoni finiscano direttamente nel cestino dell’immondizia.
Si stima che con il cibo buttato via in 24 ore in tutta Europa, si potrebbero sfamare fino a 200mila persone.
Un fenomeno in sensibile crescita non solo in Italia: in Germania e precisamente a Berlino, alcuni volontari recuperano il cibo invenduto nei supermercati e lo ripongono in due speciali frigoriferi da cui i cittadini possono prelevare gratis il cibo mentre negli Stati Uniti è stato inaugurato il supermercato del cibo scaduto in cui è possibile prelevare tutti quei prodotti scaduti da poco, ma ancora in ottimo stato, quali pasta o biscotti.
Ma non finisce qui.
Il Comune del capoluogo lombardo, in collaborazione con Milano Ristorazione, fornirà a tutti i bambini un cestino speciale in cui potranno riporre e portare a casa la frutta, il pane, lo yogurt o il budino che non hanno consumato durante il pranzo, il cibo avanzato, inoltre, verrà donato anche alle famiglie bisognose, agli anziani del quartiere o ai clochard assistiti nei centri di volontariato.
Come rileva Milano Ristorazione ogni giorno circa 8,6 tonnellate di cibo avanzato nelle mense scolastiche vengono buttate via: uno spreco insensato di alimenti in virtù dell’elevato numero di persone a rischio povertà.
Nella fattispecie, il progetto verrà attuato in tre fasi:
La prima fase, attualmente in corso, prevede la donazione dei pasti preparati in eccedenza nelle scuole alla nuova struttura di accoglienza realizzata nei locali sottratti alla mafia e gestita dai City Angels. Anche Banco Alimentare prende parte all’iniziativa recuperando frutta e pane dalle scuole per poi distribuirla nei suoi centri. La collaborazione verrà in seguito estesa anche ad altri enti.
La seconda fase vedrà, invece, la consegna ai piccoli allievi di questo speciale sacchetto in cui potranno riporre il cibo avanzato. È possibile che i cestini dei bambini possano essere distribuiti anche alle parrocchie della zona che hanno contatti con i poveri.
Infine, la terza e ultima fase del progetto sarà dedicata agli anziani con difficoltà economiche: verrà data loro la possibilità di ritirare presso la scuola più vicina alla loro abitazione i pasti in eccedenza.
Una bella e utile iniziativa che testimonia l’interesse verso la necessità di evitare gli sprechi e che meriterebbe di essere celermente diffusa anche nelle altre città e scuole d’Italia.
Fonte: nonsprecare