Il 25 Novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per questo motivo è stato organizzato un tour chiamato “Donne in difesa”. L’iniziativa ha come scopo quello di girare l’Italia per chiedere investimenti e, soprattutto, per educare al rispetto dei generi. A questa iniziativa, parteciperà Rosaria Aprea (miss Coraggio) e il presidente dell’associazione «SoS Diritti», l’avvocato Carmen Posillipo.
Secondo una ricerca dell’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali, il 27% delle donne italiane ha subito violenze fisiche, sessuali e/o psicologiche. Questo risultato è stato presentato al Parlamento di Bruxelles l’8 marzo di quest’anno.
Anche se, il dato è in linea con le statistiche europee, ci mostra quanto questo problema sia diffuso nel nostro Paese. Secondo l’avvocato Carmen Posillipo, l’unico mezzo per eliminare questa piaga è quello di educare i giovani e i bambini all’uguaglianza tra sessi, in modo da prevenire e non curare. “La violenza non va mai accettata”, sostiene la donna. Per raggiungere lo scopo dell’iniziativa, è stata richiesta anche la partecipazione degli uomini, in modo da dare un buon esempio e ottenere risultati efficaci. La violenza sulle donne, nel nostro Paese, ha fatto decine di vittime, soprattutto negli ultimi anni, tanto da far parlare di “Femminicidio”. Secondo il Devoto-Oli, con questo termine si indica qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una ideologia maschilista, con lo scopo di subordinare, psicologicamente o fisicamente, la vittima.
In Inghilterra, il termine inglese “femicide” veniva usato già nel 1801, per indicare “l’uccisione di una donna”. Esso, è stato poi ripreso e diffuso da numerosi studi di diritto, sociologia, antropologia, criminologia. Il termine femminicidio si riferisce a tutti quei casi di omicidio in cui una donna viene uccisa da un uomo per motivi relativi alla sua identità di genere. A volte questo genere di violenza, è compiuto da persone che hanno legami strettamente sentimentali con la vittima, come mariti o fidanzati, ma vengono compiuti anche da padri verso figlie, o addirittura da figli verso le madri.
Questo è il genere di violenza subito dall’altra protagonista del progetto “Donne in difesa”, ovvero la miss Rosaria Aprea. Il suo titolo oltre ad essere insolito, ci permette di riflettere.
La donna infatti, ha ottenuto il titolo di Miss Coraggio.
Il motivo per cui le è stato affidato è che, come lei stessa sostiene, la sua vita non è stata facile. Dopo aver perso il giovanissimo padre, in un incidente stradale, si innamora di un uomo che inizialmente sembra essere perfetto. Ma, dopo qualche mese, si scatena l’inferno.
L’uomo inizia a compiere su di lei violenze di ogni tipo: la picchiava, le spegneva sigarette sul corpo, le tirava morsi.
Per tre anni, Rosaria ha accettato questa situazione. Fino ad arrivare al giorno in cui, con un calcio fortissimo all’addome, l’ha mandata in ospedale dove le hanno asportato la milza.
Sono esperienze come queste che ci fanno capire come, pur vivendo in un Paese sviluppato e democratico, siamo ancora profondamente sottosviluppati, per quanto riguarda la garanzia dei diritti.
Sembra quasi di tornare ai tempi del “diritto d’onore”.
In Italia solo nell’Agosto 2013 il governo ha emanato con decreto legge, norme penali che aggravano le ipotesi di atti persecutori od omicidio contro il coniuge od il convivente. Ciò che è importante, per una donna che si trova in una situazione simile è denunciare.
Non bisogna mai nascondere, mai accettare, e mai giustificare.
L’uomo che commette, qualsiasi tipo di violenza su una donna, deve essere punito come merita.
Esemplare, da questo punto di vista, fu il discorso fatto da Luciana Litizzetto nel Sanremo 2013: “Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa. Salviamolo nell’hard disk. Vogliamo credere che ci ami? Bene. Allora ci ama MALE. Non è questo l’amore. Un uomo che ci picchia è uno stronzo. Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo schiaffo. Perché tanto arriverà anche il secondo, e poi un terzo e un quarto. L’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia…Pensiamo mica di avere sette vite come i gatti? No. Ne abbiamo una sola. Non buttiamola via.”
Uniamoci e abbracciamo l’iniziativa ” Donne in difesa “, perché solo insieme potremmo sconfiggere questo mostro.