“Portare Jovine e le sua musica all’interno del mio locale è stata la realizzazione di un sogno”.
Con queste semplici, ma eloquenti parole, Luca Montagnaro, proprietario dell’Alter Ego ha commentato la serata fin qui più gloriosa della giovane storia del suo locale.
L’Alter Ego è infatti una nuova “creatura” nata da circa tre mesi per allietare e dissetare il desiderio di divertimento del popolo della notte che converge lungo i vicoli del Centro Storico, pur non rappresentando “il solito“ locale forgiato ad immagine e somiglianza dell’ideologia cucita addosso a “quelli che frequentano Piazza Bellini”, bensì una coraggiosa ed affascinante sfida che propone uno stile più alternativo che personifica una “diversa normalità.”
Ciò ha fatto sì che ad impattare con quel microcosmo farcito di alcool e musica siano “diversi e dissimili stereotipi umani”.
E proprio questo aspetto poteva rappresentare lo scoglio più ostico da superare per il “Re del Reggae-style”, chiamato ieri sera ad esibirsi dal vivo, avvalendosi del supporto di due membri della band: Alessandro Aspide (basso/dj) e Paolo Bianconcini, in arte Batà che ha arricchito l’esibizione con le sue percussioni, in quanto forte era nell’aria il sentore che la sua voce e la sua musica stavano per sverginare orecchie mai contaminate prima.
Quindi, ieri sera, sono state le “emozioni della prima volta” a predominare la scena:
“È la prima volta che lo ascolto, ma mi sta trasmettendo un’energia incredibile!”
“Non credo che possa esistere un napoletano che non conosca “Napulitan”!”
“La musica ti coinvolge, anche se non conosci le parole, alla fine è come se le conoscessi, perché ti trascinano lo stesso!”
“Non è il genere di musica che ascolto, però non mi è ancora venuta voglia di andare fuori a fumare una sigaretta!”
“Ho avuto modo di assistere ad un concerto di Jovine quest’estate a San Nicola Arcella e mi è piaciuto molto. Non sapevo che si esibisse qui stasera, ma quando sono passato e ho visto la locandina non ho potuto fare a meno di fermarmi.”
“Più che un cantante, sembra uno showman, non tutti quelli che fanno musica riescono a coinvolgere così il pubblico, credo che questo voglia dire essere un artista completo.”
“Mi sono innamorata di lui quando ha partecipato a “The Voice” e da allora la sua musica è diventata il mio pane quotidiano… È la prima volta che lo sento dal vivo e mi sta regalando delle emozioni uniche!”
“È musica che trasmette allegria!”
Infatti, per il gran finale è il pubblico, consolidato ed acquisito, all’unanimità ad acclamare a gran voce, ancora una volta “Napulitan’”.
A prescindere dai canoni estetici, dallo stile di vita e dalla cilindrata dell’auto che si guida, il senso d’appartenenza che batte nel petto di ogni figlio di questa terra, dimostra che al cospetto dell’ “inno alla napoletanità” siamo tutti, ugualmente e felicemente “cittadini del mondo napoletano.”