Una tragedia ancora tutta da decifrare quella che ha portato alla morte di Fortuna Loffredo, la bambina precipitata da un finestroni di uno dei palazzi del Parco Verde di Caivano lo scorso 24 giugno in circostanze tutt’altro che chiare.
In questi giorni è emerso un altro terrificante dettaglio: nei mesi precedenti alla morte, la vittima sarebbe stata vittima di abusi sessuali.
Per cercare di comprendere chi abbia abusato di Fortuna, i magistrati di Napoli Nord stanno esaminando, con l’aiuto di un esperto, anche i suoi disegni, sequestrati nelle scorse settimane sia a scuola sia a casa. La circostanza che la piccola fosse stata violentata, infatti, seppure emersa ufficialmente nei giorni scorsi con il deposito della perizia autoptica, era nota fin dal primo momento al procuratore Francesco Greco e al sostituto Federico Bisceglia, cui l’aveva riferita il medico legale pochi giorni dopo la morte della piccola.
I magistrati avevano dunque proceduto al sequestro dei disegni, con la speranza che Fortuna avesse lasciato involontariamente un indizio.
A quanto si è appreso, tuttavia, l’esame dei disegni è ancora in corso.
Sull’inchiesta i magistrati mantengono il riserbo totale, ma smentiscono alcune notizie date dai media: le lesioni agli organi interni riportate dalla bimba, per esempio, secondo il medico legale e i pm non sono compatibili con il presunto schiacciamento di Fortuna dal corpo di un individuo adulto.
Analogamente, dagli atti non risulta che anche ad Antonio Giglio, il bimbo di tre anni morto un anno prima cadendo dallo stesso palazzo, mancasse una scarpa, così come invece avvenuto per Fortuna.
Al momento viene esclusa l’ipotesi dell’unificazione del fascicolo sulla morte di Fortuna con quello sulla morte di Antonio.