La moglie di Vincenzo Iacolare – il 24enne attualmente detenuto presso il carcere di Poggioreale e sul cui capo pendono le accuse di tentato omicidio e violenza sessuale per le sevizie ai danni di un 14enne con un compressore per pneumatici all’interno di un autolavaggio a Pianura – è stata vittima di un pestaggio, proprio mentre era in fila presso la struttura penitenziaria in cui è rinchiuso il marito per incontrarlo.
Picchiata in quanto moglie di uno stolto orco che asserisce di non essere consapevole dei danni che avrebbe arrecato al ragazzino praticando quel “gioco”.
Picchiata in quanto figlia di un’ignorante e becera donna che ha rilasciato dichiarazioni agghiaccianti tanto quanto lo stesso atto compiuto da suo genero. “Si è trattato solo di un gioco finito male”. “Deve pagare per lo scherzo che ha fatto, non per tentato omicidio e violenza sessuale, perché non ha compiuto quei reati” e ancora “sono fiera di lui.”
Al cospetto di quest’ennesima evoluzione di un dramma nell’ambito del quale si rileva ancora la violenza sfociare nella violenza, l’opinione pubblica si divide e dilagano svariati e contrapposte reazioni.
“L’hanno picchiata? Stavano solo giocando!”
“Hanno fatto bene e adesso i detenuti devono divertirsi con lui in carcere!”
Tanti, tantissimi i commenti di questo stampo rilevabili in ogni dove sul web, tra il popolo di Facebook, ma anche per strada, tra la gente, forse stanca della tutt’altro che tempestiva giustizia generata dall’artificiosa macchina burocratica oppure sfiduciata dalla giustizia stessa, in quanto incapace di infliggere pene giuste e severe.
Però c’è anche un’altra fetta di popolazione, quella che condanna la violenza in tutte le sue forme e non la giustifica né la tollera, mai, in nessun caso e per nessuna ragione.
È quella parte di popolo che, nonostante tutto e malgrado tutto, a dispetto di tutto e tutti, vuole e sa essere ancora in grado di credere che possa esserci una speranza di evoluzione civile nella società e che questo possa realmente diventare un Paese migliore, più vivibile e meno insanguinato da barbarie assurde e riprovevoli.
È quella parte di popolo che sogna ancora di rilevare una parvenza di “umanità” nel cuore dell’umanità.
E voi, da che parte state?