Il Parco Verde di Caivano è un quartiere di case popolari di circa 4.000 abitanti, occupate dai senzatetto partoriti dal terremoto dell’Irpinia del 1980.
Un contesto spesso oggetto di attenzione mediatica, perché teatro di episodi di cronaca, quali spaccio di droga, omicidi e vari crimini legati alla micro e microcriminalità, ma, di recente, finito sotto la luce dei riflettori, soprattutto per la macabra morte di due bambini, in seguito ad una caduta che sembra tutt’altro che accidentale dalla finestra di uno dei palazzi.
Attualmente, si torna a parlare del Parco Verde di Caivano per l’agguato teso a un pregiudicato di 27 anni, Enzo Solimene.
L’uomo è stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco in strada nei pressi di un bar, stava salendo sulla sua moto quando è stato avvicinato dai killer che gli hanno esploso contro diversi colpi di pistola.
Il giovane è stato soccorso e trasportato in ospedale, ma è morto durante il tragitto. La vittima era già nota alle forze dell’ordine per spaccio di droga.
Solimene era considerato vicino a Gennaro Amaro, ucciso lo scorso agosto in strada, tra i bambini che giocavano a pallone.
Oltre alla pista della droga, tra le ipotesi più accreditate dagli inquirenti, come movente dell’omicidio, uno sgarro alla malavita locale o il tentativo di un gruppo di “scissionisti” di farsi spazio tra i clan della zona.