La crisi economica sta, sempre più velocemente, devastando il nostro Paese. Ma siamo sicuri che, pur di arrivare a fine mese senza l’acqua alla gola, gli italiani siano disposti a fare qualunque tipo di lavoro? La risposta è no, e la conferma arriva dalla lista stilata dalla Camera di Commercio di Monza elaborando i dati del Sistema Informativo Excelsior 2014. Scopriamo che, nonostante la difficile situazione del mercato del lavoro ed un livello di disoccupazione giovanile pari al 44%, in Italia ci sono lavori che nessuno vuole fare o lavori che nessuno è in grado di fare. In particolare, ogni regione si caratterizza per delle professionalità mancanti.
Alla Lombardia non piacciono i mestieri antichi ed, infatti, sono difficili da reperire lattonieri, stagnini e tappezzieri; inoltre, strano a dirsi visto che è la regione della moda, scarseggiano anche sarti e modellisti. Nel Lazio, regione turistica per eccellenza, mancano 270 accompagnatori turistici. In Veneto sono di difficile reperimento gli ingegneri elettrotecnici, i tecnici della sicurezza e gli idraulici, mentre in Friuli Venezia Giulia mancano tecnici elettronici e cuochi. Penuria di cuochi si registra anche in Sardegna ed in Abruzzo. In Liguria scarseggiano gelatai, pasticcieri e falegnami, ed in Piemonte “pony express” ed esperti di pubbliche relazioni.
Mancano gli agronomi in Trentino Alto Adige, gli elettricisti in Puglia ed in Toscana, i contabili addetti alle buste paga, gli architetti, gli urbanisti e gli specialisti in recupero e conservazione del territorio in Emilia Romagna. In Umbria si fatica a trovare e personale non qualificato nei servizi di ristorazione. Fisioterapisti si cercano in Sicilia ed in Calabria, mentre nelle Marche si cercano esperti di marketing.
Ed in Campania quali sono i mestieri più ricercati? Al primo posto si collocano i verniciatori artigianali ed industriali (100%). Seguono gli agenti immobiliari (66,7%) ed il personale non qualificato nei servizi di ristorazione (66,7%). Di difficile reperimento sono, poi, i professionisti dell’informatica, tra tecnici programmatori ed analisti di software. Ed,ancora, scarseggiano spedizionieri e tecnici della distribuzione, falegnami ed attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno, conduttori di carrelli elevatori ed operai di catene di montaggio automatizzate.