Le immagini di un esercito di “tecno-dipendenti” pazientemente ed ordinatamente disposto in fila a ridosso dei negozi della Apple, allorquando viene reso possibile l’acquisto dell’ultimo, innovativo ed ultramoderno iPhone rappresentano l’iconografia più utile a fornire un quadro, loquace ed esaustivo, della società contemporanea.
Un popolo che arranca per arrivare a fine mese, una generazione di disoccupati e precari che macina privazioni, stenti e sacrifici, disposta a rinunciare a tutto, ma non al superfluo.
Per i nostri ragazzi ha più senso disporre di un iPhone, seppure perennemente a corto di credito, in nome del quale si può andare incontro a qualsiasi compromesso, perché, per loro, quell’oggetto rappresenta “un valore”, in nome di quella regola tacita, eppur saldamente ancorata tra le masse, che sembra voler sancire che “se non hai un iPhone, non sei nessuno!”
Roma, oggi, si è prestata ad accogliere la suddetta, solita ed illogica scena.
Eppure, “il gregge in fila” è stato intrattenuto da un insolito ed inaspettato “fuoriprogramma”.
Contro le persone in fila per il nuovo iPhone 6, infatti, sono state scagliate uova, acqua e farina, per effetto del blitz organizzato dal Blocco Studentesco in occasione dell’uscita del nuovo prodotto Apple nel centro commerciale di Porta di Roma.
«Si è trattato di un’azione goliardica, una presa in giro contro la mania consumistica di aspettare ore e ore per un prodotto tecnologico divenuto ormai uno status symbol – spiega Fabio Di Martino, responsabile nazionale del Blocco Studentesco – I gavettoni indirizzati ai ragazzi in fila servono a “svegliare” una gioventù ormai assuefatta, attirata esclusivamente da mode dettate da grandi multinazionali e capace di vivere come un evento il lancio di un nuovo prodotto».