Nuovi e clamorosi risvolti emergono nell’ambito delle indagini volte a ricostruire i fatti avvenuti a Roma, lo scorso 3 maggio, poco prima dell’incontro di calcio valido per l’assegnazione della Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina.
La procura di Roma, infatti, rende noto che sarebbe di proprietà dei tifosi del Napoli, che presero parte alla prima delle tre aggressioni perpetrate ai danni di Daniele De Santis, il coltello che ha determinato le quattro coltellate rilevate sul torace del De Santis e refertata a distanza di 4 mesi dall’accaduto.
Nel capo di imputazione relativo al concorso nel reato di rissa, contestato a Ciro Esposito, Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti si evince che i tre supporter partenopei “hanno portato in luogo pubblico un coltello a serramanico di colore argento con manico in simil legno”.
Sul coltello, recuperato dagli investigatori sulla scena della rissa, avvenuta il 3 maggio scorso in viale Tor di Quinto, gli esperti del Racis hanno individuato la presenza di tracce ematiche riconducibili a De Santis.
Altri dati emersi, inoltre, palesano che i medici del reparto clinico del carcere di Regina Coeli avevano già refertato, lo scorso 8 maggio, quindi 5 giorni dopo il ferimento, la presenza sul corpo di Daniele De Santis di ferite da arma da taglio.
Queste ultime novità sono state rese note nel giorno dell’incidente probatorio sulla maxi perizia del Racis, a meno di 24 ore di distanza dalla conferenza stampa tenuta dalla famiglia Esposito, nell’ambito della quale vibrante ed intransigente è stata la legittima richiesta di giustizia, da parte dei familiari del ragazzo che ha perso la vita in seguito a quanto avvenuto nell’ambito di quegli scontri.