Quella che ci consegna la cronaca odierna è una storia di microcriminalità che, a parti inverse, forse, anzi, sicuramente, avrebbe fatto meno scalpore, in quanto, da una coppia di napoletani in vacanza in qualsiasi angolo di mondo, ci si può aspettare certe cose, basandosi con triste, scontata e più che opinabile certezza su taluni stereotipi che infervorano certi pregiudizi.
Invece, una notizia come questa, a parti invertite, dovrebbe, anzi, deve destare ancor più scalpore, in quanto consegna una lezione di etica e morale piuttosto eloquente, capace di condurre le menti più aperte e propense verso la strada utile da perseguire per accantonare i suddetti luoghi comuni, verso un nuovo modo di vivere e percepire Napoli e i suoi abitanti.
Ecco quanto è accaduto poco fa a Capri: entrano in un negozio di abbigliamento di via Camerelle, la famosa strada dello shopping di Capri, rubano un abito in lino bianco e vanno via repentinamente, ma vengono poco dopo individuati e fermati nel porto da due pattuglie della polizia. Protagonisti dell’episodio una coppia di coniugi tedeschi, di 52 e 49 anni, denunciati in stato di libertà.
Il malcostume è ovunque e infervora le anime deboli e predisposte al crimine di ciascun popolo.
Ed è triste che per sfaldare i pregiudizi, un napoletano debba aspettare che a cadere in fallo siano “gli altri”.