Maria Dorotea De Sia, era una ragazza di 26 anni, originaria di Sala Consilina, in provincia di Salerno, morta prematuramente il 13 maggio scorso sul lungomare di Bisceglie, in Puglia, paese d’origine il suo fidanzato.
L’auto con 4 persone a bordo, tra le quali Maria Dorotea ed il suo fidanzato, è andata fuori controllo impattando violentemente prima contro un’altra vettura parcheggiata e poi schiantandosi contro le colonnine d’ingresso di una villa. Per Maria Dorotea non c’è stato nulla da fare, mentre le altre tre persone a bordo sono rimaste gravemente ferite. La 26enne da alcuni anni si era trasferita a Milano, dove studiava all’Accademia delle Belle Arti di Brera. Un sogno, una vita stroncare troppo in fretta. E questo già fa sufficientemente a chi rimane dolorosamente si vede costretto ad imparare a vivere con il lutto nel cuore.
Per i genitori di Maria Dorotea, dopo il danno è sopraggiunta la beffa.
A distanza di tre mesi dalla perdita della figlia, morta in un tragico incidente, il Comune di Bisceglie gli fa pervenire la fattura che gli addebita 650 euro per le spese di rimozione e trasporto della salma nell’obitorio dell’ospedale cittadino.
“Una situazione incresciosa, incredibile ed inumana – denuncia la famiglia De Sia – il comune di Bisceglie ha inviato l’assurda richiesta di rimborso spese per il servizio di rimozione. E in seguito al mancato pagamento della fattura, sempre il comune di Bisceglie ha ritenuto opportuno inviare sollecito di pagamento per il servizio assicurato con riscossione forzosa della somma entro i sette giorni. Siamo indignati e allibiti da questo comportamento, quello che stiamo subendo è un gesto inumano ed indegno”.
I familiari della giovane arrivarono sul luogo dell’incidente dopo circa tre ore: gli agenti della Polizia municipale di Bisceglie avevano già incaricato un’agenzia funebre del posto di rimuovere e trasportare la salma, seguendo la prassi prevista in questi casi.
L’agenzia ha poi presentato il conto al Comune che, a sua volta, ha provveduto a inviarlo ai De Sia. “La nostra famiglia – dichiara il fratello di Maria – spera che il sindaco di Bisceglie intervenga e prenda provvedimenti. Non abbiamo intenzione di pagare. D’altra parte tantissimi comuni in Italia, applicando una specifica normativa, si accollano i costi del servizio di rimozione della salma in caso di incidenti o eventi delittuosi”.
La famiglia De Sia si è rivolta a un legale di fiducia per dirimere la questione ma nel frattempo è arriva la risposta del sindaco Francesco Spina, che come sperato, ha annullato i provvedimenti.
“Mi sono già attivato per sospendere il provvedimento e accollarmi il pagamento richiesto – ha fatto sapere il primo cittadino del comune pugliese – chiedo scusa alla famiglia della vittima per l’equivoco burocratico. Ero all’oscuro di tutto, non occupandomi ovviamente io di queste cose, ma se ci sono stati errori, le responsabilità saranno acclarate. In ogni caso – conclude – rinnovo le scuse alla famiglia della giovane deceduta nella nostra città, a loro rivolgo la mia vicinanza e grande rammarico per quanto avvenuto”.