Non si placa l’escalation di notizie condite di violenza e che ergono a sciagurate protagoniste donne vittime, troppo spesso e troppo prevedibilmente, delle barbarie di uomini che dietro il falso ed inaccettabile alibi dell’amore, compiono azioni inconsuete e riprovevoli che rovinano la vita di quelle donne, incapaci di chiedere aiuto, perchè troppo deboli, smarrite, soggiogate e spaventate per opporsi, inconsapevoli di concludere che rimanere accanto a quell’incessante fonte di percosse rappresenta la vera e sicura minaccia.
E così che, la loro spaventata inerzia, fortifica ed accresce il potere del loro stesso aguzzino.
E così che quell’apoteosi di delirio e violenza, troppo spesso, delinea nelle vite di quelle donne l’infimo sentiero che le conduce alla morte.
Nel corso del mese di agosto, si è registrato un cospicuo incremento di simili e raccapriccianti episodi.
L’ultimo si è registrato ieri a Napoli, ma, considerando il drammatico epilogo delle storie che la cronaca recente ci ha proposto, si può finanche definire una “notizia a lieto fine” .
Un uomo di 46 anni è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e per lesioni personali e minacce ai danni di una donna. La donna che era vittima di violenze da parte dell’uomo circa un anno, ma che non aveva mai denunciato i fatti, è stata soccorsa e portata all’ospedale San Paolo dove i medici le hanno diagnosticato e prestato le prime cure per frattura chiusa delle ossa nasali, contusioni multiple ed escoriazioni’, giudicate guaribili in 30 giorni.
Le ferite inferte all’anima, di sicuro, contemplano tempi di guarigioni assai più lunghi.