Ad Acciaroli esiste un luogo senza tempo, immune alle smagliature del tempo, capace di fermare il tempo.
Si chiama “Il Muretto”, ma è tutt’altro che un amorfo ed impersonale pezzo di cemento nato, ideato e concepito per “dividere”.
“Il Muretto” non è un semplice bar, ma un’oasi felice pronta ad accogliere e refrigerare chiunque.
Famiglie, bambini, ragazzi, “Il Muretto” è uno dei pochi “luoghi di aggregazione di massa” all’interno del quale realmente convergono tutti.
A prescindere dall’età e dai formali ed opinabili stereotipi imposti, invece, da taluni locali.
Infradito o mocassini, camicia o canottiera, tacchi a spillo o converse, non fa differenza: c’è posto proprio per tutti all’interno di quell’intimo ed amichevole giardino separato dalla strada adiacente da quel “muretto”.
Da lì non si vede il mare, eppure si respira la migliore aria catturabile lungo le vie della “perla del Cilento”.
Un autentico pezzo di storia per i “veterani”, quelli per i quali, da sempre, l’estate è “solo Acciaroli”.
Una piacevole scoperta per le new entry che celermente lo annotano sul taccuino dei punti di ritrovo, dei luoghi da frequentare, almeno una volta al giorno: per concedersi una succulenta colazione o un aperitivo informale o per gustare un gelato a qualsiasi ora o, semplicemente, la location da indicare come punto d’incontro, quella nella quale vale la pena di ritrovarsi per dare avvio alla serata nel più propositivo dei modi.
Per “le creature della notte” è un porto sicuro nel quale salpare ed intrattenersi anche fino all’alba, di ritorno dalle discoteche, in attesa che l’odore dei cornetti appena sfornati stuzzichi il palato o semplicemente per trascorrere insieme agli amici delle ore semplici e spensierate e, tra una chiacchiera e una battuta, soddisfare i più bizzarri languorini notturni: saltimbocca, patatine, gelati, le deliziose torte preparate dalle amorevoli mani di Cecilia.
“Il Muretto” soddisfa proprio tutti i gusti.
La cortese e la familiare accoglienza dello staff rappresenta il quid in più: Salvatore, Raffaele, Cecilia, volti storici inebriati da un elisir d’eterna giovinezza, quindi, incapaci di invecchiare e questo spiega tanto e tante cose riguardo l’anima stessa di questo bar.
“Il Muretto” è soprattutto uno dei pochi esercizi commerciali al mondo a non aver ritoccato i prezzi con l’avvento dell’euro e, a maggior ragione, al cospetto della sensibile crescita delle quotazioni acciarolesi in chiave “meta per le vacanze estive”.
Prezzi popolari, accoglienza calorosa ed ospitale, clima insolitamente sereno, avulso dagli schiamazzi e dal caotico trambusto dei “locali che vanno forte d’estate”: la politica lungimirante e conservatrice del “Muretto” ne rappresenta la vincente e propositiva arma in più.
E poi c’è Anthony: un ragazzo basso di statura, ma gigante nell’animo, infinitamente gentile, accomodante, cortese, garbato, servile, impeccabile nei modi, quasi troppo galante per essere percepito come terreno, mai troppo stanco o troppo impegnato per dispensare un sorriso, un saluto, una parola carina, un extraterrestre di educazione ed umiltà, capace, tutte le volte di stupirti con quei modi così in distonia con i tempi moderni, con il credo perseguito dalle nuove generazioni, con lo strafottente menefreghismo al quale, troppo tristemente, siamo abituati.
Guardando Anthony percorrere come una trottola il giardino, in lungo e in largo, per interminabili ore, in compagnia di quel vassoio che rappresenta il suo più fedele amico estivo e adornato da quell’impeccabile ed inesauribile solerzia, non si può fare altro che dedurre che questo sarebbe un mondo più giusto e migliore, se solo ci fossero più “Anthony”.
Ed è una convinzione che si fortifica e riecheggia più e più volte, tutte le volte che incroci lo sguardo degli altri camerieri, di tutti gli altri membri di quella grande, amorevole e speciale famiglia che costituisce e rappresenta il cuore pulsante de “Il Muretto”.
Grazie ragazzi, perché, da sempre, sapete rendere speciali le nostre estati.