Alcuni giorni fa un fulmine ha danneggiato la facciata esterna della trecentesca Cappella degli Scrovegni di Padova, dove sono custoditi gli affreschi di Giotto.
Nonostante il parafulmine presente sulla cupola dell’abside, la saetta si è abbattuta sul basamento di pietra a forma sferica sovrastante la facciata principale che sosteneva la croce, anch’essa seriamente danneggiata e per questo rimossa.
Sono ancora da accertare eventuali danni al tetto, mentre pare escluso che possa aver subito danni anche il ciclo di affreschi dipinti da Giotto tra il 1303 e il 1305, uno dei patrimoni mondiali dell’arte.
A darne notizia è stata l’associazione cittadina Amissi del Piovego, nel totale silenzio delle autorità pubbliche.
«Un fatto gravissimo», ha commentato il prof. Giuliano Pisani, ex assessore comunale alla Cultura, tra i massimi esperti di Giotto, commentando la notizia del danneggiamento resa nota soltanto ieri sera . “E’ un fatto assolutamente scandaloso – ha aggiunto inoltre Pisani – che di questo crollo si abbia soltanto attraverso un’associazione cittadina e non il Comune. Tutto può succedere, ma qui stiamo parlando della Cappella di Giotto, un patrimonio dell’umanità”.
Secondo Pisani, che non ha potuto ancora visionare di persona il monumento, è però improbabile che gli affreschi siano rimasti danneggiati.
Dopo la diffusione della notizia, puntuale è arrivata la replica dell’assessore alla Cultura attualmente in carica, Flavio Rodeghiero, che ha rassicurato tutti spiegando che il danno è coperto da assicurazione e sarà sistemato quanto prima.
L’episodio, nonostante i danni limitati – per fortuna – che ha procurato, riporta alla ribalta un tema “caldo” per il nostro Paese, quello della tutela del nostro straordinario patrimonio culturale che va tenuto al riparo da insidie di qualsiasi sorta, sempre.
Fonte: Il Messaggero