Si è rinnovato anche oggi il prodigio della liquefazione del sangue di Santa Patrizia, compatrona di Napoli.
Già, perché forse non tutti sanno che San Gennaro non è l’unico “specialista in materia”. Anche il sangue di Santa Patrizia si liquefa nel giorno a lei dedicato e non solo.
Seppure questo fenomeno sul quale la Chiesa non si è ancora pronunciata, accomunando così le “gloriose sorti” di Santa Patrizia a quelle del ben più celebre San Gennaro, quando il calendario segna il giorno in cui è atteso il miracolo del patron partenopeo, l’avvenimento è assai più seguito, vissuto e rinomato.
Per chi prima di questo momento ignorasse questo peculiare e secolare spiccioli tradizione è doveroso precisare che dal 1864 le spoglie della Santa furono traslate nella chiesa di San Gregorio Armeno o San Biagio Maggiore, ma anche più popolarmente nota proprio come Chiesa di Santa Patrizia. La vergine, discendente dell’imperatore Costantino, nel IV secolo naufragò sulle coste della città, dopodiché prese alloggio proprio nell’antico convento basiliano, dove sarebbe morta il 13 agosto del 365.
Nella quinta cappella a destra della navata, vi sono le reliquie della Santa, contenute in un pregevole reliquiario in oro e argento.
Le doti miracolose di Santa Patrizia, già note nel secolo XII, per il trasudamento della manna che sarebbe avvenuto dalle pareti sepolcrali che custodivano il corpo della Santa, ed in seguito per la liquefazione del sangue, hanno trovato a Napoli nei secoli ed ancora oggi, eco minore rispetto a quelle del più celebre patrono della città San Gennaro.
Tuttavia, capitando di imbattersi per caso nella chiesa, un martedì mattina, si può assistere, in un’atmosfera di rarefatto misticismo, al prodigio che avverrebbe in seguito alle impetrazioni delle monache.
Il prodigio, a differenza di quello di San Gennaro, avrebbe avuto luogo negli anni in modi e tempi diversi, ma secondo la tradizione, i martedì e il giorno della festa di Santa Patrizia, il 25 agosto.
Anche oggi, come la tradizione impone, al termine della cerimonia, officiata dall’arcivescovo Crescenzio Sepe, una delle suore ha prelevato l’ampolla contenente il sangue liquefatto e l’ha portata in una sala oltre il chiostro per l’omaggio dei fedeli.