Ennesimo caso di discriminazione che si estende ben oltre i confini “territoriali” per convergere in più ampi e turbolenti bacini di carattere politico ed ideologico.
Una copiosa valanga di razzismo che fomenta la longeva acredine che intercorre tra “quella Verona” e Napoli.
Perché, prima di addentrarsi in un dibattito di qualsivoglia natura, al cospetto di simili notizie, è sempre opportuno precisare che commette un errore madornale chi etichetta un’intera popolazione con lo stereotipo partorito da una frangia, più o meno gremita, ma pur sempre rappresentante una parte del tutto.
Partiamo da questo principio: non tutti i napoletani sono camorristi, non tutti i veronesi sono razzisti.
Detto ciò, quella che emerge dal Tweet pubblicato dai 99 Posse è una storia d’inconsulto e variegato razzismo, farcito di estrema ed estremista follia, estrapolata dalla cruda e becera vita reale, una di quelle storie che si fa fatica ad ambientare nel XXI secolo.
“A quanto pare a Verona se sei comunista e napoletano non puoi suonare, se sei fascista diventi presidente di una municipalizzata…”.
La storica band, “napoletana e comunista” dovrebbe, avrebbe dovuto o parteciperà al “Verban Festival”: tempi, modi e coniugazione dei verbi devono essere tristemente condizionati da dinamiche che con la musica e con le tematiche e le dinamiche ad essa strettamente correlate, nulla hanno da spartire.
Infatti, il loro concerto, in programma nell’ambito della rassegna dedicata all’ambiente e all’ecosostenibilità che si svolgerà dal 4 al 7 settembre ha scaturito forti malcontenti nella destra scaligera.
L’Amia aveva addirittura deciso di ritirare il proprio appoggio come sponsor: l’azienda municipalizzata del Comune è presieduta da Andrea Miglioranzi, capogruppo alle elezioni del 2007 della Lista Tosi ed ex membro della band di estrema destra “Gesta Bellica”.
Gli organizzatori del Festival, che si sono detti “increduli ed allibiti” dalla piega politica presa dal loro evento, mentre il coordinamento veronese di Forza Nuova, attraverso i social network ha palesato l’intenzione di organizzare una serie di “picchetti” nelle zone vicine all’area del festival. Ora il rilancio:
“Non possiamo che ritenerci vicini ai temi trattati da tale festival (riferendo ai temi della sostenibilità sociale, dell’intolleranza e disoccupazione, ndr) e quindi annunciamo che parteciperemo giovedì 4 settembre all’esibizione musicale dei 99 Posse con tutti i suoi militanti e simpatizzanti”.
“Che triste vedere una destra cittadina, tornata a livello di comitati elettorali – ha spiegato il consigliere comunale del Pd, Damiano Fermo – strumentalizzare tutto un festival, che ha sempre fatto un gran lavoro per Verona, riuscendo a far crescere messaggi culturalmente importantissimi sugli stili di vita rispettosi della città e dell’ambiente. E perché questa ipocrisia. Quando suonarono le rock band di estrema destra in Arena non vennero tolte le sponsorizzazioni di Amia e nessuno di loro sollevò un dito contro i testi di quei gruppi, che peraltro non hanno mai promosso nulla di positivo nella loro musica.”
Dopo il cospicuo calderone generato dalle suddette dichiarazioni, ovviamente, la sezione Digos della polizia sta scrupolosamente monitorando l’intera situazione.
Nel corso delle prossime ore è attesa la decisione finale sul concerto.
Si potrebbe arrivare anche all’annullamento dell’esibizione della band napoletana.
E, in tal caso, l’avrebbe vinta “quella Verona”.