Daniele De Santis, l’ultrà giallorosso accusato di omicidio volontario per la morte di Ciro Esposito avvenuta a seguito degli scontri che lo scorso 3 maggio precedettero la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, è risultato positivo allo stub (l’ex guanto di paraffina, per intenderci).
Sulla sua mano sinistra sono state rilevate tracce di bario, antimonio e alluminio, elementi che risultarono insufficienti nel precedente esame quando fu analizzata la presenza di polveri sulla mano destra del presunto sparatore. Gli accertamenti disposti del gip Giacomo Ebner sulla pistola che ha ucciso il tifoso napoletano non hanno invece rilevato impronte digitali, ma gli esperti del Ris, incaricati dal giudice, stanno esaminando dei guanti repertati dalla Digos. L’assenza di impronte non cambia di fatto l’ipotesi accusatoria: in tutti i vecchi video esaminati dagli inquirenti l’ultrà indossa sempre i guanti durante gli scontri. Bisognerà ora verificare se il tifoso romanista sia mancino o ambidestro.
Il quadro, settimana dopo settimana, mese dopo mese si delinea sempre più lasciando poco spazio a ipotesi torbide e paradossali.